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La lungimirante follia che porta alla crescita: un claim forte per Anie Sicurezza

24/06/2013

ROMA - Per Erasmo da Rotterdam la saggezza risiede in una visionaria e lungimirante follia, antesignane di quello stay foolish, stay hungry che ha galvanizzato i seguaci del visionario contemporaneo Steve Jobs. Con un richiamo al coraggio - e alla follia - di crescere anche in momenti sfidanti si è aperto il congresso Anie Sicurezza lo scorso 20 giugno.

Un coraggio necessario, visto che quest'anno si chiuderà senza troppe luci e con un comparto sicurezza che per la prima volta, nel primo semestre, segna un numero leggermente negativo (- 2%), dopo un buon 2011 (+ 4,89%) e un 2012 di coraggiosa tenuta (+1,31%) - clicca qui per approfondimenti http://www.secsolution.com/notizia.asp?id=1247.
E tuttavia nel primo semestre 2013 il canale estero sembra aver in parte compensato la debolezza degli investimenti registrata sul territorio nazionale. "Lungimirante follia o ripiego che sia, l'internazionalizzazione porta frutto" - dichiara Rosario Romano, Presidente di Anie Sicurezza.
Lo testimoniano i numeri di chi ha seguito le iniziative messe in campo da Anie sin dal 2009: 10 missioni, 11 fiere, 2 workshop internazionali e una collettiva italiana al prossimo Intersec a Dubai.

Ma la chiave del successo, per l'estero ma ancor prima per l'Italia, resta l'innovazione tecnologica, valore di cui le nostre imprese sono particolarmente ricche e che tuttavia si lega a doppio filo all'impegno delle banche a sostenere gli investimenti - ricorda il Presidente di Anie Claudio Andrea Gemme. Gli fa eco Raffaele Rinaldi, responsabile ufficio crediti ABI, rammentando che il Decreto del Fare prevede nuove semplificazioni all'accesso al fondo di garanzia per le PMI (che copre fino all'80% dei finanziamenti bancari per massimo 2,5 milioni di euro, con coperture controgarantite dallo Stato) e che restano ancora otto dei dieci miliardi di risorse Cassa Depositi e Prestiti stanziate con il plafond 2012 per il sostegno all’accesso al credito delle PMI. ABI sta peraltro studiando un nuovo accordo per allungare il piano di ammortamento e alleggerire gli oneri finanziari per la piccola e media impresa, dopo aver già prorogato a questo 30 giugno i termini per aderire alla moratoria dei debiti delle PMI. Si tratta di un pacchetto di misure a sostegno delle imprese messo a punto dalle banche, assieme ai ministeri dell’Economia e dello Sviluppo Economico e alle associazioni di categoria, che permette di allungare o sospendere alcune rate di mutuo o canoni di leasing finanziario e di porre in essere delle operazioni di finanziamento.

Ma non finisce certo qui. Innovare e trovare i soldi per farlo non basta ancora: sono altrettanto essenziali la professionalità - quindi la qualificazione professionale - e quella coesione tra i player del settore che pone le basi per un “fare sistema” ormai improrogabile per garantire qualità ed avere il coraggio di crescere. Il Presidente Romano ha lanciato la sfida di Anie Sicurezza: proporsi come “collante tra associazioni diverse e autonome, nella logica federale che contraddistingue il sistema”.
Gli hanno fatto eco i quattro imprenditori che si sono alternati nella tavola rotonda a chiusura degli interventi: “Occorre innovare mettendo il cliente al centro, il tutto in un quadro di qualità ma anche di competitività. Per questo serve fare sistema, raccogliendo forze anche esterne al sistema Anie” - ha ricordato il moderatore Giancarlo Cerchiari (Sistemi Integrati). Ed è pur vero che spesso il cliente non richiede qualità, ma se la domanda non è qualificata è anche colpa di un mercato troppo denso di improvvisatori: “una certificazione obbligatoria dell'installazione di sicurezza riqualificherebbe anche la domanda” - sostiene Pierluigi Aloisi (DAB Sistemi Integrati).

La qualificazione professionale è del resto il motore della crescita ed è al centro di tutte le politiche associative europee, ha ricordato Enzo Peduzzi, Vice President e Chairman della sezione servizi in Euralarm: “servono un sistema di normalizzazione coerente e completo e una certificazione paneuropea giuridicamente vincolante; occorre dare piena attuazione alla direttiva servizi e proteggere le imprese da una responsabilità illimitata che minaccia l'innovazione tecnologica” (clicca qui per approfondimenti http://www.secsolution.com/notizia.asp?id=2767).

Anche sul fronte italiano la qualificazione è al centro del dibattito Anie: se il Gruppo Fire organizza da tempo dei corsi di formazione, è recente la definizione di un gruppo misto Anie/Ossif (Centro di Ricerca dell’ABI sulla Sicurezza Anticrimine) per svolgere attività congressuali congiunte. La qualità e la professionalizzazione del settore sono peraltro il fulcro della riforma della vigilanza privata, a testimoniare la comunione d'intenti delle due anime – tecnologia e servizi – che concorrono a produrre sicurezza privata del paese - ha rammentato in chiusura Vincenzo Acunzo, Coordinatore dell'Unità Organizzativa per la Vigilanza privata presso il ministero dell'Interno.

Insomma: il coraggio non manca, le idee neppure e – al netto delle difficoltà congiunturali che non risparmiano più nessuno – il comparto sicurezza continua ad avere un forte appeal, grande capacità di innovazione e voglia di rinnovarsi.

 



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