mercoledì, 1 maggio 2024

W la Privacy

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Covid-19, Garante Privacy: no a "pass vaccinali"

10/03/2021

ROMA - L’arrivo dei vaccini anti-Covid-19 ha fatto emergere una discussione sull’opportunità di iniziare a implementare soluzioni, anche digitali (ad esempio app), in grado di rispondere all’esigenza di rendere l’informazione sull’essersi o meno vaccinati come condizione per l’accesso a determinati locali o per beneficiare di alcuni servizi, come aeroporti, hotel, stazioni, palestre.

Il Garante per la privacy richiama l’attenzione dei decisori pubblici e degli operatori privati italiani sull’obbligo di rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali, nel caso in cui si intenda far ricorso a queste soluzioni.

I dati relativi allo stato vaccinale, infatti, sono dati assai delicati e un loro trattamento non corretto può determinare conseguenze gravissime per la vita e i diritti fondamentali delle persone: discriminazioni, violazioni e compressioni illegittime di libertà costituzionali.

La necessità di una norma di legge nazionale

Secondo il Garante, il trattamento dei dati relativi allo stato vaccinale dei cittadini a fini di accesso a determinati locali o di fruizione di determinati servizi dovrebbe essere oggetto di una norma di legge nazionale, conforme ai principi in materia di protezione dei dati personali (in particolare, quelli di proporzionalità, limitazione delle finalità e di minimizzazione dei dati), così che si realizzi  un equo bilanciamento tra l’interesse pubblico che si intende perseguire e l’interesse individuale alla riservatezza.

In assenza di tale eventuale base giuridica normativa - sulla cui compatibilità con i principi stabiliti dal Regolamento Ue il Garante si riserva di pronunciarsi - l’utilizzo in qualsiasi forma, da parte di soggetti pubblici e di soggetti privati fornitori di servizi destinati al pubblico, di app e pass destinati a distinguere i cittadini vaccinati dai cittadini non vaccinati è da considerarsi illegittimo.

La questione sarà oggetto di una prossima segnalazione al Parlamento.

 


maggiori informazioni su:
www.fedeprivacy.org



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