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Rapine in banca in calo, cresce la sicurezza partecipata

20/12/2018

MILANO - In occasione degli Stati Generali per la Sicurezza, evento organizzato il 21 novembre scorso da OSSIF (l'Osservatorio sulla Sicurezza Fisica di ABI), è stato presentato il Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2018.

Da segnalare un trend positivo, ovvero la prosecuzione del calo delle rapine in banca, scese del 31,7% nel 2017 rispetto all'anno precedente e di un ulteriore  28% nei primi 9 mesi del 2018. 

Durante i lavori è stata evidenziata l'importanza della collaborazione con le Forze dell'Ordine, una sinergia che si traduce in esempio concreto di sicurezza partecipata, fattore determinante per spiegare almeno in parte questo dato.

Il 2017 è stato un anno positivo sia per quanto riguarda le rapine, il cui trend in calo è costante negli ultimi anni, sia con riferimento agli attacchi agli ATM che hanno fatto registrare una positiva inversione di tendenza. Le rapine totali allo sportello (consumate + tentate) sono state 373, pari a una riduzione del 31,7% rispetto alle 546 del 2016. Il decremento sfiora addirittura il 90% se compariamo il dato con quello del 2007 in cui le rapine in banca erano state 3.364. Il forte decremento delle rapine non si è caratterizzato solo in termini assoluti ma anche in termini relativi. Il cosiddetto indice di rischio, ossia il numero di rapine ogni 100 sportelli bancari, è passato da 10,3 nel 2007 a 1,9 nel 2016 per scendere fino a 1,4 nel 2017. Gli attacchi agli ATM sono stati invece 608, pari ad un calo del 23,8% rispetto al 2016 in cui era stato raggiunto un picco di 798 episodi. Anche in termini relativi è stato registrato un positivo calo dell’indice di rischio che è passato da 1,8 attacchi ogni 100 ATM nel 2016 a 1,4 nel 2017.

2018: una maggiore sicurezza anche grazie a sistemi di videosorveglianza

Anche per l'anno che sta per concludersi, il 2018, i dati OSSIF dei primi 9 mesi attestano la riduzione di questi reati: per le rapine si registra un calo di un ulteriore 28% (da 282 a 202), mentre gli attacchi agli ATM si sono ridotti del 17% (da 433 a 360).

In tema di sicurezza partecipata, il Protocollo ABI/Prefetture rappresenta un modello di successo. Ne sono conferma sia l’applicazione del Protocollo, ad oggi operativo su tutto il territorio nazionale, sia la natura del Protocollo stesso, che ogni anno adegua i propri contenuti sulla base delle evoluzioni della criminalità.

Il Protocollo stipulato con la Prefettura di Roma in occasione degli “Stati Generali della Sicurezza” prevede non solo l’adozione di misure minime a protezione delle filiali e degli ATM ma anche l’impegno a censire tutte gli apparati di videosorveglianza e a monitorare gli attacchi realizzati con le nuove tecniche di cyber physical security che integrano le tecniche di violazione di tipo fisico con quelle di tipo informatico e di ingegneria sociale.

In riferimento ad altri settori, sono operativi accordi di collaborazione. Poste Italiane prevede l’ampliamento del progetto “Sicurezza partecipata” per mezzo di una maggiore diffusione dei Protocolli con le Forze dell’ordine. La Federazione Italiana Tabaccai ha rinnovato nel 2017 con il Ministero dell’Interno il “Protocollo Quadro Nazionale per la prevenzione della criminalità nelle tabaccherie”.

Tra Federfarma e il Ministero dell’Interno è in essere il “Protocollo d’intesa sul video allarme antirapina”. Federdistribuzione ha siglato con il Ministero dell’Interno, il 15 giugno 2017, un nuovo Protocollo di legalità per la prevenzione delle attività criminose negli esercizi della Distribuzione Moderna Organizzata.

Fra le attività realizzate da Confcommercio si segnalano infine il “Protocollo quadro per la legalità e la sicurezza” delle imprese e il Protocollo "video allarme antirapina" entrambi siglati con il Ministero dell'Interno. 



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