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Software che discrimina il falso allarme dal vero evento

07/01/2021

Da sempre, per tutti coloro che lavorano all’interno del mondo della sicurezza, risulta essere un problema il riuscire a dare una connotazione/definizione precisa ad un evento molto comune, ovvero il “falso allarme” - per definizione: “fatto, evento temuto o sgradito che fortunatamente non si è verificato”. Anche per i più esperti, infatti, risulta molto difficile discriminare e classificare un falso allarme, in quanto esso si colloca spesso al confine tra l’affidabilità e l’inaffidabilità: potrebbe rappresentare un guasto nel caso derivasse da un malfunzionamento del sistema (si tratterebbe quindi di inaffidabilità), oppure potrebbe trattarsi di un vero evento d’allarme nel caso derivasse da un’ elevata sensibilità di rilevamento o dalla non praticità d’utilizzo. E qui si tratterebbe dunque di un caso di affidabilità. Sorge dunque  spontanea la domanda: come scongiurare il rischio di effrazione ricevendo un allarme preventivo che non sia un falso allarme? Se fino a qualche tempo fa il falso allarme era considerato (e spesso generato da) un malfunzionamento dell’impianto  causato da installazioni improprie, materiale di scarsa qualità, usura nel tempo dei dispositivi e/o cattiva manutenzione, e pertanto non riconducibile ad un evento, oggi  il falso allarme si identifica più come un evento indesiderato, ovvero una dinamica che il sistema non deve considerare come evento di allarme.  Pertanto la sua identificazione diventa diversa a seconda del contesto in cui deve operare l’impianto di allarme e a seconda del tipo di allarme che deve generare.  Saper valutare se un evento rientri in una o nell’altra sfera di classificazione risulta difficile per la stragrande maggioranza degli operatori.

La soluzione

La soluzione pensata in collaborazione con Progetto Sicurezza, è stata quella di demandare valutazione e analisi dell’evento ad un software evoluto, il PSS, al quale viene richiesto di analizzare gli eventi in funzione di una serie di logiche che attestano e definiscono automaticamente se, ad esempio, il ripetersi di un evento possa essere frutto di anomalie o meno. Il software PPS è infatti in grado di controllare costantemente tutti i dispositivi ad esso collegati, seguendo un ciclo di “polling” che permette all’operatore di sapere con certezza lo stato dei propri sistemi.  La chiave di volta di Progetto Sicurezza è infatti il monitorare ed agire sul “ciclo d’evento” rappresentato in sequenza come: Rilevazione -> identificazione -> gestione -> ticket -> intervento/risoluzione. 

I benefici

Grazie all’adozione del software PSS, Progetto Sicurezza è in grado di gestire efficientemente svariate migliaia di impianti tecnologici differenti, diversificati in impianti antifurto, antincendio e controllo accessi, in aggiunta ad un rilevante numero di sistemi video comprendente circa 7 migliaia di dispositivi. In questa specifica connotazione, il software  PSS è stato customizzato in funzione delle esigenze operative della Progetto, in quanto essi comportano un gran mole di dati da gestire con tempestività, andando a gestire l’evento in funzione della connotazione, riportandolo in evidenza, nel caso, anche all’istituto di vigilanza.


maggiori informazioni su:
www.pointsecurity.it



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