MILANO - La proliferazione dei sistemi comunali di lettura targhe ha innestato un meccanismo automatico di inedito potenziamento dell’attività investigativa di tutti i corpi di polizia locale e dello stato. I software gestionali forniti alle amministrazioni locali, unitamente agli impianti per il rilevamento dei transiti, sono stati infatti immediatamente collegati alla banca dati del ministero dell’interno dei veicoli rubati, disponibile sul web per qualsiasi utente. In pratica i sistemi di videosorveglianza comunale muniti di telecamere di lettura targhe, fino al mese di marzo 2017, potevano confrontare in tempo reale tutte le targhe in transito con quelle contenute nel data base ministeriale dei veicoli oggetto di furto.
Al passaggio del veicolo segnalato, veniva diramato un allarme alle forze dell’ordine, che puntualmente erano in condizione di intercettare potenziali autori di reati. Pochi giorni dopo l’avvenuta approvazione del pacchetto sicurezza, il dl 14/2017, che ha definitivamente sancito l’utilità di un uso condiviso interforze degli impianti tecnologici e informativi delle diverse forze di polizia locale e dello stato, il Viminale ha inaspettatamente interrotto questo tipo di consultazione massiva e agevole della banca dati dei veicoli rubati.
Il tema, di grande attualità, può essere approfondito con la lettura dell'articolo di Stefano Manzelli - Consulente enti locali e forze dell’ordine, al link che segue:
https://www.secsolution.com/articolo.asp?id=599
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