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La sicurezza urbana integrata passa dal tavolo del Prefetto

30/03/2018

MILANO - Con l’approvazione del pacchetto sicurezza, il governo ha aperto la strada ad un’inedita modalità di collaborazione tra forze di polizia dello stato e polizia locale, da realizzarsi attraverso un uso condiviso e regolato delle informazioni e delle tecnologie. Solo mettendo in stretta relazione gli operatori, e tutte le dotazioni preposte in qualche modo alla gestione della sicurezza delle città, sarà infatti possibile aumentare il contrasto dell’illegalità e dell’insicurezza. E’ questo lo spirito della riforma introdotta con il DL 14/2017, convertito nella legge n. 48/2017.

La novella innesta nell’ordinamento un concetto molto semplice, ma di difficile realizzazione. La sicurezza urbana deve necessariamente essere gestita da tutti gli operatori di polizia, nel rispetto delle diverse prerogative, mettendo al centro delle scelte e delle strategie da adottare sul territorio il rappresentante governativo.

Spetterà al Prefetto raccordare le diverse esigenze delle forze di polizia dello stato e dei carabinieri con quelle dei sindaci e della polizia locale. Strumenti come gli impianti di videosorveglianza comunale, le dotazioni radio per l’emergenza e tutte le tecnologie di cui possono disporre i comuni, devono essere resi disponibili in maniera regolata a tutti i soggetti pubblici deputati al controllo del territorio e delle città. Con il decreto Minniti è stato quindi formulato il concetto di sicurezza urbana integrata, ovvero quello della necessaria condivisione strategica delle azioni di contrasto dei reati

Nel suo articolo, Stefano Manzelli, Consulente enti locali e forze dell’ordine, approfondisce il tema: https://www.secsolution.com/articolo.asp?id=567



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