MILANO - L’avanzamento tecnologico legato allo sfruttamento civile delle soluzioni informatiche non è parallelo a quello concernente il loro sfruttamento in caso di crisi ed emergenza. Know-how, sviluppo tecnico e cura delle infrastrutture ICT, da parte degli enti non coinvolti direttamente nella tutela della pubblica sicurezza, sono doveri civici che possono annullare il gap.
La Public Safety, in italiano Sicurezza Pubblica, è l’insieme di organizzazioni ed enti, istituiti a livello nazionale ed internazionale, per la creazione e la gestione di un territorio in modo stabile e sicuro. Lo scopo è perseguito attraverso la protezione di persone - soggetti presenti sul territorio - e asset strategici - aziende di importanza vitale per il Paese - da pericoli naturali e provocati dal uomo. A titolo di esempio: attacchi terroristici, fault tecnologici, pericoli radiologici, accadimenti naturali.
Nonostante la disciplina sembri più orientata alla sicurezza fisica, l’impatto dell’Information and Communication Technology è sempre stato un elemento fondante. Gli addetti alla tutela della pubblica sicurezza, per un performante svolgimento dei loro compiti, hanno la necessità di acquisire, analizzare, distribuire e conservare informazioni provenienti da differenti contesti e realtà. Sotto questo aspetto, la principale applicazione dell’ICT per la Public Safety è nell’ambito delle comunicazioni, vocali e telematiche, al fine di consentire, e garantire, il coordinamento gerarchico di differenti organizzazioni e di aziende strategiche.
Per approfondire il tema, si può leggere l'articolo di Filippo Novario al link seguente:
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