La normativa italiana sulla privacy nasce nel 1996 come provvedimento italiano ma come “figlia dell'Europa”, figlia di direttive europee. Ora torna all'Europa con uno spirito nuovo. Se prima aveva infatti aveva uno sviluppo nazionale, ora con il Regolamento Europeo, entrato in vigore lo scorso 25 maggio, compie un salto di qualità.
Il significato è quello di garantire uniformità di trattamento per le imprese, gli enti pubblici e uniformità di tutele per i consumatori e gli utenti. Cambia l'approccio, non più burocratico, ma destinato a risolvere i problemi concreti, per le imprese perché possano far circolare, così come i beni e i capitali, anche i dati personali all'interno dell'Europa, in un quadro di garanzie pieno ed effettivo.
Per quanto riguarda i cittadini, essi devono sapere come vengono trattati i loro dati e dove vanno a finire le loro informazioni, senza che sia bloccato lo sviluppo economico e imprenditoriale. Una tutela che impone la nascita di nuove figure e di nuovi diritti. Antonio Ciccia Messina, Co-autore del volume “Privacy e Regolamento Europeo” edito da Wolters Kluwer si sofferma su questi e altri elementi di novità apportati dalla normativa comunitaria.
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