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Videosorveglianza nei luoghi di lavoro, quando l'installazione è d'obbligo

17/04/2015

ROMA – Il datore di lavoro deve garantire la sicurezza sul posto di lavoro, una sicurezza che va intesa in senso ampio e in tutti i suoi aspetti. Può ricorrere eventualmente a sistemi antirapina, con funzione di deterrente. É indubbio che non possa installare telecamere di videosorveglianza per controllare l'attività dei dipendenti, violandone dunque la privacy, ma se questa tipologia di soluzione si rivela efficace all'esterno di uffici postali, banche, esercizi commerciali per allontanare delinquenti e malintenzionati, allora la sua installazione è obbligatoria. Lo ha stabilito la sentenza della Corte di Cassazione (Cass. Sent. n. 7405 del 13.04.15) che ha indicato che, ove vi sia “maneggio di denaro la videosorveglianza serve non solo a identificare i colpevoli, ma ha anche effetti dissuasivi e quindi preventivi”. I giudici supremi ricordano che è un preciso dovere dei datori di lavoro predisporre e mantenere in efficienza questi sistemi di tutela, idonei a tutelare l'integrità fisica e psicologica del lavoratore, in conformità con quanto previsto dal Codice civile. La sentenza pone in luce il valore dissuasorio e di conseguenza preventivo di questi strumenti, in genere ritenuti validi soprattutto ai fini dell'identificazione dei colpevoli, a reato avvenuto. www.laleggepertutti.it

 



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