ENGLEWOOD (CO) – Secondo le previsioni di IHS, il 2015 registrerà la diffusione a livello mondiale del fenomeno delle “DIY (Do It Yourself) network cameras”, con oltre 11 milioni di consumatori. Su questo scenario si sofferma Josh Woodhouse, senior analyst for IHS, fornendo agli operatori utili elementi di riflessione e di analisi sul segmento della videosorveglianza DIY e dei dispositivi di monitoraggio in ambito residenziale.
In tema di videosorveglianza e monitoraggio della casa, si sono rafforzati negli ultimi tempi l’interesse e la consapevolezza dei consumatori, anche grazie al lancio sul mercato di sistemi pronti all’uso, come l’applicazione Dropcam. La risposta dei retailer al nuovo trend non si è fatta attendere: oggi, la presenza delle telecamere network è sempre più diffusa tra gli scaffali, così come nelle pagine web di molti centri commerciali.
Con la proliferazione delle telecamere di rete autonome, la categoria di questi dispositivi è andata però oltre la semplice sicurezza. L’adozione di telecamere in ambito residenziale risponde a un’esigenza più profonda e in relazione con gli attuali stili di vita, quella del controllo costante dell’ambiente e dei suoi abitanti, che siano i bambini temporaneamente a casa da scuola o gli animali domestici.
Il rilevamento regolare dell’attività che si svolge in casa determina un più alto coinvolgimento degli utilizzatori e può giustificare iniziative potenzialmente lucrative di cloud storage a canoni addizionali.
La connettività 4G, infine, è un naturale progresso per le telecamere network consumer, verso un monitoraggio realmente “portable” dello spazio domestico.
L’approccio del “monitoraggio attivo” è in netto contrasto con la logica della videosorveglianza a circuito chiuso (CCTV) e con i sistemi DVR disponibili in molti centri commerciali DIY: questi dispositivi, una volta installati, vengono “consultati” soltanto quando si verifica un evento per cui si richiede il controllo della registrazione video. Nonostante il successo delle telecamere DIY, rimane comunque un ampio mercato per questo tipo di attrezzature, destinate a un utilizzatore più interessato a una “sicurezza passiva”.
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