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Digitalizzazione delle Pa locali, come viene incentivata dal Pnrr

08/03/2023

Uno dei più importanti obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è la digitalizzazione del paese, settore al quale sono destinati 48 miliardi circa degli investimenti previsti, che equivalgono a circa il 25% del totale (una quota superiore del 5% rispetto al minimo obbligatorio previsto del regolamento del Next generation Eu).

Queste risorse serviranno in parte per rendere migliore l’accessibilità alla rete e la velocità delle connessioni per privati, istituzioni e imprese e in parte per rendere più efficiente la pubblica amministrazione, verso la quale i cittadini devono poter avere un rapporto più agevole e "snello", oltre che efficace.

In questo ambito, il dipartimento per la trasformazione digitale stima in circa 6 miliardi di euro gli investimenti Pnrr. Una parte significativa di questi finanziamenti è dedicata alla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni a livello locale, che rappresentano il punto di contatto più immediato tra il cittadino e lo stato. 

Uno sguardo a come vengono distribuiti i fondi. Il territorio che, allo stato attuale, è destinatario della quantità superiore di risorse è la Lombardia, con 326,4 milioni di euro circa. Seguono Veneto (192,5 milioni), Piemonte (150,2), Campania (146,3) e Sicilia (115,7). Al primo posto, parlando invece degli interventi finanziati, troviamo gli investimenti per migliorare l’esperienza del cittadino rispetto alla pubblica amministrazione (787,5 milioni), al secondo posto gli investimenti sul cloud (558,8).

Risorse e bandi disponibili

La consultazione degli open data che il dipartimento ha messo a disposizione petrmettono di capire come questi fondi si distribuiscano a livello locale, quali sono gli enti beneficiari e quali interventi saranno finanziati. Emerge, dall'analisi dei dati stessi, che in alcuni casi le amministrazioni hanno rinunciato alle risorse loro assegnate (251 i milioni di euro che devono essere ricollocati).

Il dipartimento per la trasformazione digitale stima in circa 2 miliardi gli interventi in questo ambito. Tali risorse si suddividono tra 6 diverse voci, che vanno dall'abilitazione e facilitazione della migrazione sul cloud al rafforzamento del sistema di identità digitale, partendo dai servizi esistenti (Spid, carta d’identità elettronica) con l’intento di arrivare a un’unica interfaccia.

Sono fino a questo momento 26 i bandi emanati per l’assegnazione delle risorse previste da questi investimenti. Tra questi, 15 si sono già conclusi, i restanti sono ancora in corso. Nella maggior parte dei casi non ci sono scadenze di rilevanza europea – cioè quelle che l’Ue verifica prima di inviare nuove risorse – particolarmente ravvicinate. 

Da questo punto vista si distingue la misura dedicata al cloud, che prevede che, entro il 31 marzo 2023, siano assegnati tutti gli appalti. Per quanto riguarda invece le app della pubblica amministrazione e la piattaforma notifiche digitali alcuni target sono previsti alla fine dell’anno. 

(Fonte testo: www.openpolis.it/)



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