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Decreto finanziamenti videosorveglianza, entro il 30 gennaio la presentazione dei progetti

17/01/2023

Lo scorso 13 dicembre è stata diramata la Circolare del Ministero dell’Interno con cui si illustra lo schema di Patto per la sicurezza urbana dedicato ai sistemi di videosorveglianza.

Il documento è utile alla concessione di contributi previsti ai sensi del decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze del 21 ottobre u.s. pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 281 lo scorso 1° dicembre.

Cosa prevede la Circolare

Viene precisato che risultano validi i Patti in essere già sottoscritti tra Comune e Prefettura, anche riferiti alle procedure di presentazione delle annualità precedenti. Viene inoltre pubblicata la circolare del Ministero dell’Interno con la quale si informa della proroga al 30 gennaio 2023 del termine per la presentazione delle richieste di ammissione ai finanziamenti sulla videosorveglianza, che prevedono risorse complessive  pari a 36 milioni di euro.

Non potranno accedere a questi finanziamenti i Comuni che ne hanno già beneficiato in una delle ultime tre procedure di concessione di contributi (triennio precedente). È estesa inoltre la possibilità di presentare le richieste anche ai Comuni in forma associata, la cui convenzione preveda tra le funzioni e i servizi da svolgere in modo coordinato il servizio di Polizia municipale, e alle Unione di Comuni.

I requisiti necessari

Nella circolare si ricorda infine ai Comuni di presentare le richieste di ammissione ai contributi alla Prefettura territorialmente competente utilizzando, a pena di irricevibilità, il modello allegato A) al decreto. All'articolo 2, il decreto definisce i requisiti necessari per la richiesta di accesso al finanziamento, a partire dall'approvazione del progetto in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Sono stati inoltre rivisti i criteri che riguardano la valutazione degli indici di delittuosità ed è stato fissato un limite di 250mila euro alla quota di finanziamento erogabile con risorse erariali per ciascun progetto, riducendo la quota di cofinanziamento da parte dell’ente richiedente.

(Fonte testo e immagine: www.anci.it)



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