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Scatta l’emergenza: che fa il controllo accessi?

08/06/2022

Scoppia un incendio, si guasta un’apparecchiatura, manca corrente… Come deve comportarsi un sistema elettronico di controllo accessi in caso di emergenza? Spalancare sempre le porte a tutti? Nel progettare l’impianto occorre prestare particolare attenzione alle misure da prendere in presenza di situazioni critiche e di pericolo. È essenziale che, in alternativa agli automatismi, vi sia sempre una via d’uscita manuale semplice e sicura, rapida e facile da attuare. Ne va di mezzo l’incolumità delle persone. Scontato? Non sempre.

Lo scopo essenziale di un sistema elettronico di controllo accessi basato su badge, transponder o impronta biometrica, è quello di automatizzare le procedure di transito degli utenti attraverso i varchi (interni ed esterni). L’automazione – che offre notevoli benefici in termini economici e di sicurezza – comprende il riconoscimento automatico, le verifiche dei diritti di accesso (chi può accedere, dove e quando), l’apertura automatica dei varchi (porte, tornelli, bussole ecc.) e il controllo passo-passo del transito attraverso gli stessi.

Una criticità da tenere sott’occhio in sede di scelta e progettazione dell’impianto riguarda il comportamento del sistema e le misure da adottare in caso di emergenza (ad esempio un incendio), oppure per un sopraggiunto guasto della componente elettronica/informatica o per mancanza improvvisa di energia elettrica. In situazioni di pericolo o necessità è essenziale che, in alternativa agli automatismi, vi sia sempre una via d’uscita (è il caso di dirlo) manuale, semplice e sicura, rapida e facile da attuare. 

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