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Cloud e 5G, le pmi italiane terze in Europa nello sviluppo di tecnologie 4IR

09/05/2022

Uno studio svolto congiuntamente dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) e dall’Ufficio europeo dei brevetti (Epo) concentrato sull’innovazione nei dispositivi connessi e intitolato “Deep tech innovation in smart connected technologies” evidenzia l'aumento dei brevetti registrati dalle Pmi europee e italiane nelle tecnologie di Industria 4.0.

Il riferimento è a tecnologie come cloud computing, Internet of things (IoT), reti 5G e lntelligenza artificiale (Ai), fulcro della quarta rivoluzione industriale (4IR) e parte significativa del cosiddetto deep tech. Il maggior numero di piccole e medie imprese che sviluppano tecnologie 4IR, nell'ambito dell’Unione europea, sono Germania (570), Francia (400) seguite dall'Italia (273).

Il paesi più avanzati nelle innovazioni deep tech - Stati Uniti, Giappone, Cina e Sud Corea - rimangono a distanza. Gli Stati Uniti contano 6.517 piccole imprese che brevettano dispositivi intelligenti e connessi, l’Unione europea si limita a 2.634.

Sempre secondo il report, l’attività brevettuale delle Pmi europee nelle tecnologie cloud, IoT, 5G e intelligenza artificiale è notevole. Nel periodo preso a riferimento dall'analisi, quello compreso tra 2010 e 2018, l’Ue27 ha rappresentato circa il 15% delle famiglie di brevetti internazionali (domande di brevetto depositate in almeno due paesi o con un ufficio brevetti regionale) ed è stato il terzo maggior contributore di famiglie di brevetti internazionali, dopo Stati Uniti e Giappone. In questo arco di tempo, è aumentata in modo rapido l’attività brevettuale in queste tecnologie da parte delle piccole e medie imprese dell’Ue, con un tasso di crescita medio annuo vicino al 20%.

Nonostante questo, l’Ue27 mostra la specializzazione più bassa nell’innovazione tecnologica 4IR rispetto alla sua capacità di innovazione complessiva. I paesi indicati, Stati Uniti, Giappone, Cina e Corea del Sud, sono caratterizzati dalla più alta specializzazione nel campo.

Il posizionamento dell'Italia in Europa

Alcuni paesi più piccoli dell’Ue, Finlandia, Svezia, Irlanda e Danimarca, stanno superando gli altri Stati membri dell’Ue e anche gli Stati Uniti, in rapporto alle loro dimensioni, grazie alla loro alta concentrazione di piccole imprese 4IR. Eccellenti prestazioni, al di fuori dell’Unione europea, caratterizzano anche il Regno Unito, la Svizzera e la Norvegia.

Le imprese che in Europa e negli Stati Uniti sono state oggetto dell'analisi, presentano caratteristiche simili per dimensioni e aree di attività. La maggior parte si concentra sullo sviluppo di innovazione per i seguenti settori: sanità, trasporti, energie pulite e analisi dei dati. Nell’Unione Europea  così come Stati Uniti, queste aziende hanno un’intensità di investimento superiore alla media, ma devono affrontare costi di sviluppo più alti e hanno bisogno di tempo perche le loro innovazioni raggiungano il mercato.

Le piccole e medie imprese contribuiscono a una quota maggiore dell’attività complessiva di brevetti 4IR negli Stati Uniti (16%) rispetto all’Europa, dove rappresentano il 10% dell’attività di tutti i 27 Paesi dell’Unione nello stesso settore.

Le pmi europee che sviluppano tecnologie 4IR considerino sia l’Ue che gli Usa dei mercati primari per la crescita: il 57% delle aziende cita l’Europa come il mercato principale per la crescita, mentre il 24% considera gli Stati Uniti il ​​loro futuro mercato primario. Al contrario, le loro pmi statunitensi citano il mercato interno statunitense come una priorità per la crescita attuale e futura e solo il 10% di loro vede l’Europa come un futuro mercato primario.

Accesso ai finanziamenti e carenza di talenti

A rappresentare forti limiti allo sviluppo commerciale, indicato da tre quarti delle piccole e medie imprese deep tech che sviluppano tecnologie 4IR sia nell’Unione europea sia negli Stati Uniti, sono l’accesso ai finanziamenti e la mancanza di talenti qualificati.

Le risposte al sondaggio condotto da Bei e Epo indicano che il 49% delle piccole e medie imprese che sviluppano tecnologie 4IR ritiene i brevetti molto importanti per assicurarsi finanziamenti e l’80% sostiene che la strategia di proprietà intellettuale sia fondamentale per i propri investitori. Lo studio evidenzia l’importanza del finanziamento dell’innovazione; sovvenzioni mirate per far decollare le startup 4IR, combinate con round più ampi di finanziamenti messi a disposizione di queste aziende nelle fasi successive dello sviluppo.

In riferimento al tema delle competenze, sono ritenuti ostacoli la frammentazione del mercato nell’Unione europea e la difficoltà di accesso ai migliori talenti per le imprese. Costituisce quindi uno sviluppo posoitivo una migliore collaborazione europea sulla proprietà intellettuale, come l’introduzione del brevetto unitario nell’Unione europea, mentre un possibile rimedio a lungo termine risiede nella promozione delle competenze digitali e maggiori opportunità di formazione scolastica e professionale.

 

(Fonte testo: www.corrierecomunicazioni.it)



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