Fino al prossimo 10 dicembre 2021, i Comuni hanno la possibilità di presentare le richieste di ammissione ai finanziamenti statali per il 2021, finalizzati alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza urbana per la prevenzione e contrasto di fenomeni di criminalità diffusa e predatoria.
Il Viminale rende disponibili risorse che ammontano a 27 milioni di euro: l'installazione dei sistemi di videosorveglianza è prevista nell'ambito dei patti per la sicurezza urbana sottoscritti tra il prefetto e il sindaco e i progetti relativi dovranno essere approvati in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Ad essere ammesse saranno soltanto le richieste corredate da progetti di impianto non sovrapponibili a quelli realizzati in precedenza attraverso finanziamenti comunitari, statali, regionali o provinciali, concessi o erogati negli ultimi 5 anni, come è specificato nel Decreto firmato dal Ministro dell'Interno il 9 ottobre scorso e che definisce le modalità di presentazione di tali richieste e i requisiti di ammissibiltà.
La relazione prefettizia sulla richiesta di finanziamento deve certificare tali requisiti di ammissibilità e al tempo stesso contenere un rapporto sui fenomeni di criminalità diffusa dell'area urbana nella quale si intende provvedere all'installazione del sistema di videosorveglianza. Deve inoltre essere indicato l'indice di delittuosità registrato nel comune, nell'anno precedente a quello in cui si presenta la richiesta.
La prefettura, con una sorta di "cabina di regia" costituita da rappresentanti delle forze di polizia e della polizia locale, avà il compito di monitorare lo stato di attuazione del patto, anche per informare l'ufficio per il coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia del dipartimento della pubblica sicurezza, che è il punto di riferimento per le iniziative in materia di sicurezza urbana.
Per un approfondimento si rimanda al sito web della Polizia di Stato.
(Fonte immagine: ANSA)
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