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W la Privacy

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Droni e privacy in ambito pubblico: cosa prevede la normativa

14/09/2021

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, tra agosto e settembre 2021, ha avviato diverse istruttorie concernenti l’utilizzo dei droni da parte dei soggetti pubblici. Si va dalla richiesta di informazioni alla Azienda Usl Roma 3 per verificare il corretto trattamento dei dati personali, anche di tipo sanitario, nell’ambito di una iniziativa in programma sulle spiagge di Ostia dove attraverso un drone verrebbe rilevata la temperatura corporea a tutte le persone presenti in spiaggia all’iniziativa della Polizia Locale di Roma di utilizzare nove piccoli droni per il monitoraggio ed il controllo del territorio cittadino con diverse finalità (illeciti ambientali, rifiuti abusivi, roghi tossici, abusi edilizi, esigenze di traffico).

Vivo nella memoria è anche il recente utilizzo dei droni durante i c.d. lockdown per «garantire il contenimento dell’emergenza epidemiologica “coronavirus”, al fine di consentire le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale» in virtù del provvedimento del 23 marzo 2020 dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ( ENAC) che ha autorizzato in via generalizzata le forze dell’ordine ad impiegare i droni.

Successivamente, al fine di garantire il rispetto della riservatezza e privacy dei cittadini il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno (Vedi Nota prot. 555/O./0001054/2020/2 del 30 marzo 2020, recante “Prevenzione della diffusione del virus “Covid-19” – indirizzi tecnici dell’ENAC e dell’ENAV concernenti l’utilizzo di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (SAPR) da parte del personale dei Corpi e Servizi di polizia locale”) dopo aver ribadito la riserva di competenza delle Forze di Polizia nell’impiego dei droni, affermava che i corpi e i servizi delle polizie municipali potevano impiegare i droni nel contesto pandemico al fine di assicurare "la salvaguardia del bene giuridico della salute pubblica", nella sua dimensione collettiva» solo previo coinvolgimento dei Prefetti e nel rispetto delle indicazioni da questi fornite.

La normativa sul tema

In generale l’utilizzo dei droni per finalità di polizia ha visto negli anni una crescente normativa. Il 13 maggio 2016 è entrato in vigore il decreto del Ministero dell’Interno relativo all’utilizzo da parte delle Forze di polizia degli aeromobili a pilotaggio remoto. Il provvedimento si inseriva nell’ambito della più ampia riforma prevista dal decreto-legge del 18 febbraio 2015, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 aprile 2015, n. 43.

In particolare, l’art. 5, comma 3-sexies, prevedeva che con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro della difesa e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito l’Ente nazionale per l’aviazione civile, sarebbero state disciplinate le modalità di utilizzo, da parte delle Forze di polizia, degli aeromobili a pilotaggio remoto, ai fini del controllo del territorio per finalità di pubblica sicurezza, con particolare riferimento al contrasto del terrorismo e alla prevenzione dei reati di criminalità organizzata e ambientale.

Con Il decreto 29 aprile 2016 “Modalità di utilizzo da parte delle Forze di polizia degli aeromobili a pilotaggio remoto” pubblicato in G.U. Serie Generale n.111 del 13.05.2016 sono state disciplinate le modalità di impiego dei sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (SAPR) in dotazione o in uso alle Forze di polizia.

Oltre ai regolamenti ENAC un cenno va dedicato al recentissimo Regolamento UAS-IT pubblicato il 04 gennaio 2021 che all’articolo 29 richiama esplicitamente il principio di minimizzazione dei dati previsto dall’art. 5, paragrafo 1, lett. C del Regolamento n.679/2016.

(Articolo di Marco Soffientini, avvocato esperto di protezione dati e Data Protection Officer di Federprivacy, docente Ethos Academy) 


maggiori informazioni su:
www.fedeprivacy.org



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