ROMA - “Formare in maniera concreta i giovani per il futuro della sicurezza 4.0” questo il senso del progetto che ha dato vita a tre nuovi moderni laboratori interni, molto sofisticati, nei settori building automation, sicurezza anticrimine, videosorveglianza, controllo accessi, sicurezza antincendio, con un'annessa area esterna tecnologicamente avanzata, per le simulazioni progettuali e funzionali direttamente in campo.
Abbiamo intervistato le aziende che hanno creduto e investito nei nuovi i laboratori, del Centro Ragazzi Don Bosco di Roma. Ecco le loro testimonianze.
La parola ad Andrea Bernini, Direttore Provision-ISR Italia.
Il pedagogista Francesco De Bartolomeis definiva i laboratori didattici come luoghi fisici e sociali attrezzati, non un semplice accompagnamento delle attività scolastiche, ma l’ossatura portante della scuola stessa.
- Quali sono state le motivazioni che hanno spinto il management aziendale nell’aderire a questo innovativo percorso formativo?
"L’attenzione alla formazione fa parte, da sempre, dei nostri “Brand Values”, ovvero i valori sui quali è stato edificato il Brand Provision-ISR. Il mercato della videosorveglianza è un mercato dinamico: soluzioni e tecnologie cambiano a ritmi concitati e, in qualità di costruttori, abbiamo la responsabilità di informare e formare il professionista della sicurezza, sia esso un distributore, un installatore o un system integrator.
Fino ad oggi ci siamo occupati di aggiornare costantemente i professionisti del presente, ma quando i responsabili di Borgo Don Bosco ci hanno illustrato il progetto legato al laboratorio didattico, abbiamo deciso di estendere la “Provision-ISR’s Learning Experience” anche a quelli che saranno i professionisti del futuro: in fondo sappiamo che non c’è professionalità senza formazione".
- L’attività in laboratorio, oltre alla normale attività didattica, quale trasformazione concreta darà agli studenti?
"Nel corso della pandemia, la formazione da remoto l’ha fatta da padrone: webinar, aule virtuali e piattaforme e-learning hanno sostituito workshop e training in presenza e l’esperienza pratica ha spesso dovuto cedere il passo a quella teorica.
La didattica laboratoriale intrapresa da Borgo Don Bosco ci induce a riconsiderare la modalità di apprendimento attraverso la realizzazione di un progetto in cui l’alunno diventa protagonista, in una dimensione concreta che si avvicina molto a quella del mondo del lavoro. Lo studente vede i frutti del proprio “fare” traendone motivazione e gratificazione: tutto ciò che serve per appassionarsi a quella che un giorno potrebbe trasformarsi in una professione"
- Secondo la vostra vision, quale sarà l’impatto sui mercati della security che avranno queste nuove figure professionali 4.0?
"Fino ad alcuni anni fa, i professionisti della videosorveglianza avevano a che fare con dispositivi hardware di “semplice” gestione. Oggi, con il diffondersi dell’intelligenza artificiale e di soluzioni software avanzate, il professionista che intende essere considerato tale ha il dovere di ampliare i propri orizzonti conoscitivi.
Abbiamo messo a disposizione dei ragazzi le più evolute tecnologie TVCC: dalla Face Recognition,alla DDA Video Analytics (tecnologia di riconoscimento oggetti), passando per i dispositivi LPR. Familiarizzare con queste tecnologie e poterle integrare con quelle di altri brand, permetterà loro di proporle, in futuro, come soluzioni e non più come semplici prodotti."
Per approfondire: https://www.secsolution.com/audiovideo-dett.asp?id=596
maggiori informazioni su:
www.provision-isr.com
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