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Federprivacy: Modelli organizzativi, gli spunti di integrazione tra Dlgs 231/2001 e Gdpr

27/05/2021

MILANO - Sono stati circa trecento i partecipanti al seminario "Privacy e Dlgs 231/2001, sistemi organizzativi basati sull’analisi di rischio", che tra i relatori esperti della materia ha visto anche l’intervento di Agostino Ghiglia, componente del Garante per la protezione dei dati personali, e di Luigi Carrozzi, funzionario dell’Autorità.

Ad aprire il webinar, promosso da Federprivacy e organizzato in collaborazione con Applicando e lo Studio Legale Gebbia Bortolotto, è stato Agostino Ghiglia, che ha sottolineato che “il Regolamento UE ha come principale obiettivo quello della protezione delle persone ma anche la libera circolazione dei dati, ed è nato per dare un riferimento giuridico certo alla materia del trattamento dei dati personali al fine di garantire il rispetto dei diritti delle libertà fondamentali dell’individuo, anche in collegamento ideale e tecnico con il Dlgs 231/2001”.

Sempre nelle fasi iniziali dell’evento, è intervenuto anche Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy, il quale ha osservato che “non basta sapere il GDPR a menadito, perché molte norme che impattano sulla privacy, come lo stesso Dlgs 231/2001, sono al di fuori del perimetro della disciplina sulla protezione dei dati personali, e perciò la gestione delle tematiche della privacy sono sempre più spesso affidate non a un singolo professionista bensì a un team con competenze trasversali e multidisciplinari.

Diversi temi di interesse

Commentando l’iniziativa di Federprivacy di voler mettere in evidenza le connessioni tra protezione dei dati e il Dlgs 231/2001, nel corso della sua relazione, Monica Perego ha osservato: “Il tema che affrontiamo oggi è un aspetto di frontiera con molteplici implicazioni che comportano vantaggi intrinsechi. Tanti sono gli spunti di integrazione tra i due modelli ed alcuni possono anche sorprendere per la loro portata; si pensi ad esempio alla gestione dei rifiuti elettronici che presenta implicazioni ambientali per la gestione dei rifiuti che interessa anche il perimetro dei reati Dlgs 231/2001, privacy e sicurezza delle informazioni”.

Durante il seminario, sono stati lanciati anche alcuni sondaggi attraverso il canale Telegram di Federprivacy, da cui è emerso che il 70% delle aziende di appartenenza dei partecipanti dispone di un Modello Organizzativo Privacy (MOP), e la maggioranza (69%) pensa che per supportare tale modello organizzativo serva investire in formazione esterna, poi in consulenza esterna (23%), mentre solo l' 8% ritiene che sia importante investire nelle strumentazioni. Il 70% degli addetti ai lavori vorrebbe che le violazioni della privacy fossero ricomprese nel Dlgs 231/2001.

 


maggiori informazioni su:
www.fedeprivacy.org



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