MILANO - L'inatteso contenuto dell'articolo 65 del Decreto Liberalizzazioni suscita la preoccupazione di Assistal. Dalla bozza del Decreto diffusa la scorsa settimana emerge infatti che gli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra, in aree agricole, potrebbero non beneficiare della tariffa incentivante. Fanno eccezione alcune tipologie di impianti che hanno ottenuto il titolo abilitativo o che entreranno in funzione entro un anno. Luca Focardi, Vice Presidente Assistal, ha a questo proposito dichiarato: "L'effetto retroattivo della norma è inaccettabile poiché lede chiaramente i diritti di quanti hanno realizzato un impianto sulla base della normativa vigente fino allo scorso martedì, 24 gennaio 2012, e che, a meno di due mesi dalla scadenza prevista dal Decreto 28 dello scorso 3 marzo 2011, non hanno la certezza di poter accedere agli incentivi per impianti ormai prossimi ad entrare in esercizio".
Per le imprese del settore, lo stralcio di una parte dell'art. 10 del Decreto 28 costituisce un'autentica doccia fredda. Esso modifica in modo inaspettato il quadro normativo di riferimento, diffondendo un clima di grandi incertezza e instabilità. La scelta penalizza uno dei pochi settori che in questi anni di crisi ha dimostrato vitalità, sostenendo l'economia del nostro paese, generando occupazione e nuove opportunità di business. Anche se è da apprezzare lo spirito del Governo di arrivare rapidamente alla cosiddetta "grid-parity", è fondamentale non destabilizzare ulteriormente il mercato, rimodulando retroattivamente le scadenze previste, sulle quali, peraltro, si basano numerosi progetti e si sono avviate molte commesse. L'auspicio di Assistal è che durante l'iter parlamentare di conversione in legge, il Decreto possa veder apportate opportune modifiche correttive, così che le criticità generate dalla norma possano essere superate.
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