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Cyber security, nelle imprese italiane rischi elevati e scarse capacità di reazione

20/01/2021

MILANO - Sulle imprese italiane incombe un elevato rischio cyber. In base ai dati del nuovo report Cyber Risk Index (CRI) di Trend Micro - redatto in collaborazione con il Ponemon Institute - le aziende del nostro Paese sono ritenute a rischio elevato di subire un attacco o una violazione. Lo stesso report rileva inoltre che hanno basse capacità di reazione.

Obiettivo di questa analisi è approfondire i livelli di rischio legati alla cybersecurity nelle aziende di tutto il mondo e mappare lo scenario attuale attraverso la creazione di un indicatore che calcola il divario tra le difese cyber dell’azienda e la possibilità di essere oggetto di un attacco. E' in grado pertanto di predire il rischio di subire gravi danni cyber in una determinata area. Le aziende posizionate in un’area a rischio elevato sono caratterizzate da una forte possibilità di subire una compromissione di dati, una scarsa visibilità delle minacce all’interno delle reti e la mancanza di una procedura di gestione e reazione agli incidenti.

Il Cyber Risk Index

Il Cyber Risk Index si basa su una scala numerica che va da -10 a 10 con il valore -10 che rappresenta il rischio più alto. La scala di rischio è composta da rischio basso, (verde), rischio moderato (giallo), rischio elevato (arancione) e rischio alto (rosso). Il Cyber Risk Index globale attuale è di -0,41, ovvero rischio elevato. L’area con il rischio maggiore è quella degli Stati Uniti, con un Cyber Risk Index di -1,07, mentre sia in Europa sia in Italia il valore si attesta a -0,13 indicando un rischio elevato.

Risulta più virtuosa la regione asiatica, con un Cyber Risk Index che misura -0,02. Rispetto all’Italia, altri Paesi in Europa come Germania e UK che hanno un rischio moderato e sono classificate come zona gialla. A livello globale lo studio ha mostrato che circa un quarto delle aziende (23%) ha subito, nell’ultimo anno, almeno sette attacchi cyber e l’83% delle organizzazioni prevede che il trend proseguirà. A preoccupare di più sono i ransomware, le tattiche man-in-the-middle, il social engineering e gli attacchi phishing, che rischiano di colpire informazioni aziendali critiche come i dati sui clienti o le informazioni finanziarie. Le organizzazioni temono anche le criticità interne, come il mancato allineamento o protezione delle complesse infrastrutture on-premise e in-cloud, o la mancanza di personale qualificato.

(Fonte: www.innovationpost.it)

 



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