PADOVA – Il Coronavirus ha segnato uno spartiacque tra prima e dopo il 23 febbraio. Da lì è storia, una storia che scriviamo giorno dopo giorno e di cui non sappiamo il finale. Quello che è chiaro è che il mondo come lo conoscevamo prima non esisterà più: dovremo riscriverlo noi. Il comparto sicurezza è solido, e con la fase 2 si adatta alle nuove emergenze, preparandosi al "dopo". Un "dopo" che tutti siamo chiamati a disegnare mettendo a fattor comune professionalità, intelligenze e knowhow. Abbiamo intervistato alcuni operatori per un primo brain storming.
“L’emergenza sanitaria e il doveroso rispetto dei protocolli di sicurezza faranno impennare le richieste di dispositivi e software necessari al controllo dell’uso della mascherina, al rilevamento della temperatura corporea, alla gestione degli accessi senza contatto e al riconoscimento di comportamenti più o meno virtuosi delle persone”: intervista ad Andrea Rizzo, Co-ceo Elmat.
Come vi siete riorganizzati per gestire l’emergenza?
Abbiamo dato priorità assoluta alle misure dettate dai DPCM per tutelare le persone e le famiglie vicine a Elmat. Lavorando nel mondo dell’ICT, avevamo già a disposizione i mezzi e l’esperienza per attivare tempestivamente postazioni di smart working e un’organizzazione agile e in sicurezza negli uffici. Abbiamo messo in gioco tutta la nostra creatività, passione ed energia per essere ancora più vicini ai nostri clienti e per garantire la continuità del servizio. L’obiettivo primario è stato, fin da subito, mettere il cliente in condizione di non avvertire alcun cambiamento, a parte quello innovativo dell'uso “estremo" delle videcomunicazioni.
Quali sono le sue previsioni e le aspettative per il post Coronavirus?
Il lockdown ha penalizzato alcuni comparti del nostro mercato, che hanno subìto l'improvvisa frenata degli investimenti. Nell’immediato futuro, però, l’emergenza sanitaria e il doveroso rispetto dei protocolli di sicurezza faranno impennare le richieste di dispositivi e software necessari al controllo dell’uso della mascherina, al rilevamento della temperatura corporea, alla gestione degli accessi senza contatto e al riconoscimento di comportamenti più o meno virtuosi delle persone. Inoltre, siamo certi che le aziende, le scuole, le famiglie e tutti gli operatori economici investiranno nel comparto ICT con la consapevolezza di non essersi fatti trovare pronti allo smart working e alla scuola on-line, nel momento in cui è entrato in vigore il lockdown nazionale.
Di quale messaggio secsolution.com potrebbe farsi portavoce?
Vogliamo essere noi stessi portatori di un messaggio di estrema fiducia e positività nei confronti del nostro paese, nei confronti soprattutto degli italiani che nella storia hanno sempre dimostrato una innata propensione alla resilienza che ci aprirà le porte di un futuro ricco di dinamiche inimmaginabili. La vera sfida si giocherà sulla capacità di coniugare creatività e tecnologia.
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