ROMA - Il capo di gabinetto del Ministero dell'Interno Matteo Piantedosi chiarisce alcuni interrogativi sorti a seguito dell'entrata in vigore dell'ultimo decreto (DPCM 22 Marzo 2020) che vieta gli spostamenti da un Comune all'altro se non per comprovate esigenze di lavoro, per motivi di salute o di estrema urgenza.
La circolare chiarisce ora che, tra questi spostamenti, "rimangono consentiti i movimenti che rivestano carattere di quotidianità o comunque siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere".
Due sono gli esempi: "Rientrano in tale casistica - spiega Piantedosi - gli spostamenti per esigenze lavorative in mancanza, nel luogo di lavoro, di una dimora alternativa a quella abituale o gli spostamenti per l'approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino o accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di altro Comune".
Allegata, la Circolare del Viminale di chiarimento del DPCM del 22 Marzo 2020
(Nota a cura dell’Avv. Marco Soffientini)
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