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Indagine Verisure: cambiano (e sono in crescita) i furti in casa

16/12/2019

MILANO - Interrogando oltre 500 italiani vittima di furto, Verisure, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Internazionale Kantar TNS, ha approfondito le caratteristiche dei furti in casa. L’analisi 2019 evidenzia tre trend in decisa crescita negli ultimi anni.

Furti "studiati", nuove tipologie di furto

Sono cresciuti di 16 pp gli attacchi alle abitazioni di uno stesso quartiere: il 66% di chi ha subito un furto in casa negli ultimi 3 anni dichiara di non esser stato l’unica vittima nel proprio vicinato, mentre la quota si ferma al 50% tra coloro che hanno subito un furto in casa più di 3 anni fa;

Sono in aumento, di 11 pp, i furti ad opera di bande organizzate: passano dal 55% tra coloro che hanno subito un furto oltre 3 anni fa al 66% tra chi ha subito un furto meno di 3 anni fa. Quattro vittime su 5 ritengono che i ladri abbiano prima osservato la loro casa e abitudini a lungo, a dimostrazione dell’organizzazione meticolosa dell’intrusione;

Cresce di 8 pp l’interesse dei ladri per pendrive o hard disk contenenti documenti e ricordi personali: il 17% delle vittime di furto negli ultimi 3 anni riferisce di esser stato derubato di chiavette USB, schede SD o altro materiale contenente documenti personali o foto di famiglia, rispetto al 9% di coloro che hanno subito un furto in casa più di 3 anni fa. Alla rabbia per il valore economico degli oggetti rubati, va ad aggiungersi, per il 75% delle vittime, il dolore per il valore affettivo ed emotivo di ciò che hanno perso.

In aumento anche il furto di denaro contante: il 52% di chi è stato vittima di questo odioso reato più di 3 anni fa dichiara di esser stato derubato dei risparmi in casa mentre la quota sale al 56% tra coloro che hanno subito un furto meno di 3 anni fa. 8 vittime su 10 sono state derubate di gioielli ed orologi mentre 4 su 10 si son viste portar via anche diversi oggetti tecnologici. Il valore medio degli oggetti rubati, secondo quanto dichiarano le vittime, è 7.180 €.

Le conseguenze: non solo danni materiali 

Questi eventi, come accennato, hanno conseguenze pesanti anche sul piano psicologico: 7 vittime su 10 dichiarano di aver sofferto, nella prima settimana dopo il furto, di sintomi difensivi riconducibili al Disturbo Post-Traumatico da Stress. Si cerca di allontanare il ricordo e si avverte un rifiuto della sua metabolizzazione, giungendo addirittura al tentativo di cancellarne la memoria; pensieri intrusivi e flashback improvvisi dell’accaduto accompagnati da forti emozioni dolorose portano infine la vittima a rivivere continuamente l’evento; ipersensibilità e ipervigilanza ad ogni minimo stimolo sono ulteriori conseguenze di questi reati.

A notevole distanza di tempo dal furto, 3 vittime su 10 dichiarano di sentirsi ancora in un eccessivo stato di ipervigilanza e preoccupazione che l’evento possa riaccadere. 2 su 10 continuano a non avvertire alcun senso di sicurezza in casa propria.

Le vittime hanno modificato abitudini e comportamenti anche nel lungo termine: a 12 mesi di distanza dal furto, 6 su 10 controllano ancora di aver chiuso bene porte e finestre, non raccontano molto ad amici o vicini di quando escono e sono diventate diffidenti.

    



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