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Smart city, entro il 2024 verranno spesi soltanto 135 miliardi in cyber sicurezza

25/09/2019

MILANO - Nel corso del 2018 sono aumentati di circa il 40% gli attacchi informatici a livello globale, quelli che hanno un "impatto significativo” o un elevato livello critico.

Le attività dei cyber criminali si sono concentrate soprattutto nei settori della ricerca e della formazione, che hanno visto una crescita degli attacchi del 55% rispetto al 2017. Sotto la loro mira anche i servizi online/cloud e le banche, con una crescita degli attacchi rispettivamente del 36% e del 33%.

I settori che, stando ai dati contenuti nel Rapporto Clusit 2019, sono oggetto dei rischi maggiori, rispetto all'anno precedente, sono le infrastrutture critiche. Il dato risulta allarmante, più che per le tecniche utilizzate o per la loro forza distruttiva, soprattutto per la loro efficacia e per il loro pressoché illimitato raggio d’azione.

Sono inoltre eccessive le vulnerabilità presentate dalle tecnologie della trasformazione digitale o della cosiddetta “Terza piattaforma”, tra cui Internet delle cose, intelligenza artificiale, realtà aumentata/virtuale, stampa 3D, blockchain, cloud e big data.

Sistemi troppo facilmente attaccabili

A lanciare l’allarme è uno studio ABI Research, che evidenzia una notevole fragilità della società digitale e il fatto che questi sistemi risultano tuttora troppo facilmente attaccabili, anche a causa delle difficoltà di monitoraggio e gestione dei sistemi. 

Le scelte in ambito di cybersecurity sono pertanto decisive. Le città, oltre che essere il motore economico e politico primario di ogni Paese, sono in alcune nazioni megalopoli in rapida crescita ed espansione demografica. Le città con oltre 10 milioni di abitanti saranno decine entro il 2050, vere e proprie aree urbanizzate estese con oltre 30 milioni di cittadini.

Dinanzi alla straordinarietà di questi fenomeni, è necessaria una capacità organizzativa e di azione equivalenti. È proprio in queste realtà in forte espansione che si innestano nel modo migliore le tecnologie della Terza piattaforma, il cui uso diventerà molto consistente in breve, dando vita ad una rete di smart cities globali. Numerosi esperti ritengono che l’arrivo del 5G nel 2020 cambierà in modo radicale lo scenario, avviando la concreta trasformazione digitale della nostra società.

Investimenti non all'altezza del cambiamento

La più grave criticità risiede però nel fatto che alla spesa per l’innovazione digitale non sta non corrispondendo un equivalente investimento in tecnologie per sicurezza informatica e la cybersecurity nel suo complesso.

Lo studio ABI Research ha stimato in 135 miliardi di dollari la spesa in cyber sicurezza a livello mondiale entro il 2024. Questa cifra è ritenuta non idonea, dato che lascia ancora aperte troppe vulnerabilità, evidenti proprio nelle smart cities. Poche risorse, solo il 44% della spesa riporatata da Rapporto, sono destinate alle infrastrutture critiche, come energia, risorse idriche, pubblica sicurezza, rifiuti, trasporti e sanità.

Le smart cities accoglieranno al loro interno oltre 1,3 miliardi di connessioni Lpwan (Low-power wide-area network) entro il 2024. Queste tecnologie di rete richiedono bassi consumi e ridotta velocità di trasferimento dati e possono garantire ampia copertura, potenzialmente perfino superiore rispetto a quella di una cella di telefonia mobile, utilizzando una potenza inferiore, ma anche non abbastanza evolute e potenti da poter gestire anche il crescente numero degli attacchi informatici che le riguardano.

Occorre osservare che i progetti smart city stanno diffondendosi e che certamente mirano ad aumentare la rete di infrastrutture locali. Secondo un nuovo studio di Verified Market Research, dal titolo “Global Smart City ICT Infrastructure Market Size and Forecast to 2026”, entro il 2025 il mercato delle infrastrutture ICT per le città del futuro raggiungerà il valore di 1.714 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo (Carg 2018-2025) del 17,5%.

La cifra è assai più elevata rispetto a quanto si prevede che possa essere speso per la cybersecurity a livello mondiale.

 

(Fonte: Key4Biz.it)

    



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