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Testamento biologico: Garante Privacy, sì alla banca dati nazionale delle Dat

21/06/2019

ROMA - Il Garante per la privacy ha dato il via libero allo schema di decreto del Ministero della salute che istituisce la banca dati nazionale delle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) - chiamate comunemente anche “testamento biologico” - che consentono a chi lo desidera di stabilire in anticipo i trattamenti sanitari ai quali intende essere sottoposto nel caso di sopravvenuta incapacità ad autodeterminarsi.

Obiettivo della banca dati, istituita presso il Ministero della salute, è quello di costituire un polo unico nazionale di tali dichiarazioni seppure su base volontaria, costantemente aggiornato, e di consentire un accesso tempestivo alle stesse da parte del personale medico in caso di necessità. Nel suo ambito saranno raccolte, con il consenso della persona che si è avvalsa del testamento biologico, le copie delle dichiarazioni, i successivi aggiornamenti, nonché la nomina e la revoca dell’eventuale fiduciario, anche di coloro che non sono iscritti al servizio sanitario nazionale.

L'accesso ai dati

I dati, che saranno conservati per 10 anni dal decesso dell’interessato, saranno accessibili al medico che ha in cura il paziente, incapace di esprimere la propria volontà, e il fiduciario, se nominato. La banca dati sarà alimentata dagli ufficiali di stato civile comunali, dai notai e dal responsabile dell’Unità organizzativa competente delle Regioni che abbiano predisposto il servizio, presso i quali sono depositati gli “originali” delle Dat. Tali soggetti potranno trasmettere copia della Dat alla banca dati nazionale tramite un modulo elettronico, le cui specifiche tecniche sono definite in un disciplinare allegato al decreto.

Il testo sul quale è stato espresso il parere, tiene conto di molte delle indicazioni già fornite dall’Ufficio del Garante nel corso di un tavolo tecnico istituito presso il Ministero, come ad esempio, la comunicazione all’interessato, che ne abbia fatto richiesta, dell’avvenuta acquisizione della documentazione nella banca dati nazionale e, per quanto riguarda i tempi di conservazione, la cancellazione dei dati trascorsi dieci anni dal decesso del dichiarante.

L’Autorità ha chiesto di apportare ulteriori modifiche al testo per renderlo pienamente conforme alla normativa sulla protezione dei dati. In particolare, in attesa della realizzazione della banca dati nazionale, il Garante ha chiesto maggiori tutele per quanto riguarda le modalità di accesso alle Dat da parte del medico che ha in cura l’assistito o del fiduciario, così come la corretta individuazione dei soggetti che, in veste di titolari del trattamento, sono legittimati a trasmettere le Dat alla banca dati.

Il Ministero, quindi, dovrà individuare modalità più rispettose della disciplina sulla riservatezza per fornire al medico e al fiduciario le informazioni circa l’esistenza della dichiarazione ed il luogo dove la stessa è conservata.

 

 

    


maggiori informazioni su:
www.fedeprivacy.org



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