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Il controllo degli impianti antincendio: procedure e responsabilità

12/04/2019

MILANO - Il controllo dell’impianto di rivelazione incendi è spesso per il cliente finale un concetto poco definito. Il cliente si affida quindi ad un professionista per farsi fare un’offerta. Tale offerta appare seria se viene accompagnata da una lista di verifiche... ma se le procedure non sono corrette, di chi è la responsabilità?

Occorre partire dai riferimenti normativi, che suddivideremo primariamente in norme relative ai luoghi di lavoro e norme relative ad attività, pur soggette ai controlli di prevenzione incendi, che tuttavia non ospitano luoghi di lavoro.

Il Decreto Legislativo del 9 aprile 2008 n. 81 (testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro), all’art. 46 “Prevenzione incendi”, cita un futuro decreto che tratterà anche di “metodi di controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio”.

In attesa dell’uscita di detto decreto, viene indicato come riferimento il vecchio Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998,  che all’art. 4 recita: “gli interventi di manutenzione ed i controlli sugli impianti e sulle attrezzature di protezione antincendio sono effettuati nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti, delle norme di buona tecnica emanate dagli organismi di normalizzazione nazionali o europei o, in assenza di dette norme di buona tecnica, delle istruzioni fornite dal fabbricante e/o dall’installatore.”

A fare chiarezza sull'argomento è Sergio Bonati - Esperto AIPS in materia antincendio, titolare A.M.T. Antincendi Mare Terra, nell'articolo che può essere letto al link che segue:

https://www.secsolution.com/articolo.asp?id=693

 

    



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