martedì, 16 aprile 2024

Articoli

Scarica allegato

Tra Covid e conflitto: sicurezza fisica e logica mai così intrecciate

28/06/2022

di Ilaria Garaffoni

Nel talk show di apertura di secsolutionforum2022 si è entrati a gamba tesa sulle questioni aperte in tema di sicurezza fisica e logica, amplificate dalle radicali trasformazioni indotte da due anni di pandemia prima, e dal conflitto in Ucraina poi. 

Alvise Biffi

Con la guerra ci siamo magicamente accorti che i principali sistemi ICT italiani sono protetti dal Signor Kaspersky, di passaporto russo. Il DL 21/22 ha quindi imposto alle P.A. di adottare soluzioni non riconducibili ad aziende/tecnologie di origine russa. Ci stiamo insomma orientando verso un processo di conseguimento della sovranità tecnologica in ambito cybersecurity.Ma secondo il Copasir per raggiungere l’obiettivo servono tre priorità: 5G, cloud nazionale e rete unica. Cosa significa in concreto? Cosa si dovrà fare e come? Con quali tempi? E comunque servirà energia: nelle more avremo dei buchi di sicurezza?

5G, cloud nazionale e rete unica richiedono ovviamente energia, e tanta, quindi dobbiamo ragionare a monte su una logica di sovranità energetica, non solo nazionale ma europea. Il progetto GAIA X, che collega i diversi ecosistemi cloud esistenti per far interagire dati e banche dati tra loro e renderli disponibili ai cittadini UE, con la creazione di nuove piattaforme multicloud, purtroppo sta già mostrando le prime difficoltà. Ma cloud cosa vuol dire? Banalmente: siamo passati dal tenere i dati sul nostro PC ad avere più computer dentro lo stesso PC con la virtualizzazione e da lì, grazie alla rapidità dei collegamenti, ci siamo spostati su server aziendali e infine sui data center terzi dei cloud provider. A quel punto abbiamo trovato più conveniente affittare direttamente lo storage e poi la capacità di calcolo e infine le piattaforme, i servizi, i software, e così via. Abbiamo certamente acquisito vantaggi in termini di costo, capacità di calcolo e flessibilità, ma ci siamo portati in casa nuovi rischi. In particolare, guardando all’attualità, il rischio geopolitico: se i fornitori di cloud non sono nazionali, o se l’infrastruttura nazionale passa da nodi tecnologici di proprietà terza (ed è ormai così in un mondo globale), in assenza di un’alleanza forte tecnologica, potremmo subire un taglio netto di risorse da paesi ostili. Si tratta di una semplificazione perché ovviamente esistono clausole di salvaguardia, contrattuali e non solo, ma il rischio sussiste e va tenuto presente.

Giulio Iucci

In questo conflitto Anonymous ha dimostrato come sia facile “bucare” delle webcam, scoprendo un nervo piuttosto sensibile della videosorveglianza: la sicurezza cyber. Può cambiare qualcosa per il nostro settore con il DL 21/22? I nostri sistemi di protezione fisica su che reti viaggiano? Con quali soluzioni cyber sono protetti? 

Anonymous è un collettivo di complessa identificazione che opera su diversi fronti, come diverse sono le operazioni di disturbo cyber che può mettere in campo: intercettazione di dati, modifica, blocco. Il tema dell’attacco ai sistemi TVCC non è una novità; è invece relativamente recente il tema dell’hacking ottenuto per il tramite di Intelligenza Artificiale. La risposta potrebbe essere un uso della stessa AI a scopo difensivo, tuttavia occorre tenere presente che deve esserci rispondenza tra i dati di addestramento e quelli presenti nella realtà e che l’AI richiede training test di lunghissima durata, ottenuti peraltro con un’enorme quantità di dati. Il vero obiettivo difensivo, non potendo raggiungere un utopico rischio zero, è quindi fare in modo che l’attacco non risulti conveniente, per scarsa monetizzazione dei risultati ottenuti o per eccessivi tempi di aggressione richiesti. Si tenga presente che in molti casi il vero danno di un attacco è generato dal non essersi accorti in tempo utile della violazione. Il DL 21/22 porterà un miglioramento ma la parte industriale ha bisogno di strategie più lunghe e strutturate. Gli stessi sistemi di videosorveglianza sono peraltro molto variegati, presentano approcci diversi non solo in termini di prodotto, ma di gare e di reti, che invero rappresentano il maggior punto di vulnerabilità. In questo senso il 5G dovrebbe garantire maggior protezione cyber, anche se, soprattutto nella PA, si riscontra spesso una stratificazione di apparati che dovrà essere ristrutturata: lo Stato deve svecchiare la tecnologia e portarla su un livello di attualità, almeno in termini di infrastrutture e punti nodali.

Pierluigi Perri

Impossibile a questo punto non parlare di sicurezza del dato. Curioso che nell’azione di Anonymous sopra citata fossero inizialmente state hackerate anche diverse webcam domestiche, poi eliminate dal progetto per rispetto della privacy dei civili russi. Che pensiero delicato. L’Unione Europea, parlando di AI, si è espressa di recente regolamentando tutta la filiera coinvolta nella fornitura, importazione, distribuzione e uso di sistemi AI. Di cosa si tratta?

Nella videosorveglianza anche ai livelli più basici, penso ai sistemi domestici da lei citati, si generano dati che finiscono nel cloud: sono dati esposti. Esistono veri motori di ricerca che registrano i dispositivi IoT: ne catalogano modello, firmware, versione. Attaccare una webcam domestica non richiede quindi nemmeno una particolare perizia: basta che l’utente abbia installato il device senza le dovute attenzione, mantenendo ad esempio la password di default. Salendo di livello, la videosorveglianza è anche uno strumento importante di pubblica sicurezza e qui entra in gioco l’AI. Il caso Clearview AI (che pare stia peraltro offrendo i suoi servizi anche alle due parti attualmente in conflitto) ha usato la metodologia del web scraping per raccogliere i dati condivisi su social, content provider e user generated content per dar vita ad un immenso database di riconoscimento facciale. Clearview AI ha sostenuto di rivolgersi alle FFOO a scopi di law enforcement ma (a pensare male si fa peccato ma spesso ci si prende...) in genere le aziende operano per profitto, quindi i rischi sono notevoli. Se poi questo tipo di aziende fallisce, viene rivenduto con tutto il pacchetto dati: esistono in tal senso sono casi già attenzionati dalla giustizia. Il Garante è quindi intervenuto contro Clearview AI bloccando la raccolta di dati sul territorio italiano (ma non è detto che non si riesca a carpire dati di italiani su altri server esteri...). Il principio è: il fatto che una fonte sia accessibile non significa che di tali dati si possa fare un uso indiscriminato, soprattutto a fini commerciali.

Alessandro Bove

Parlando di AI entriamo ora nel tema della smart city. Una città che garantisce sicurezza contro i rischi ambientali, sanitari, criminali, anche nelle sue accezioni cyber, terroristici o - possibilità oggi da considerare - di altri paesi. Per ottenere questo, lato tecnologia serve una rete sensoristica avanzata, fatta magari di torri intelligenti che possano trasmettere dati di monitoring e alert su qualsiasi rischio in tempo reale. Ma serve anche una progettazione urbanistica pensata per garantire un approccio di sicurezza con una visione complessiva sulla città. Visione che in uno scenario di guerra può prevedere forse anche la definizione di bunker, nuove vie di esodo, altri tipi di alert? Come il Covid ci ha imposto di ripensare la gestione e la progettazione delle città anche in senso sanitario, la guerra ci imporrà un nuovo pensiero urbanistico?

“La città dei bits” di J. William Mitchell è un libro uscito negli anni 90 che paventava la nascita di ambienti digitali ed edifici virtuali disseminati in insediamenti senza apparenti frontiere, al contempo villaggi e megalopoli, che avrebbero “sgretolato” il concetto di città. In realtà neanche il Covid ha abbattuto le relazioni umane. È vero che la digitalizzazione impone di passare da impianti a base materica “a calcestruzzo” (che non necessita di manutenzione), a sistemi ICT che obbligano ad un costante aggiornamento. In un mondo che non conosce più città “locali” (ormai viviamo tutti in città globali), comunicazione, connessione e spostamenti diventano temi centrali. Il covid ce l’ha insegnato. Cosa chiede una città smart alla tecnologia? Chiede di integrare la tecnologia nella città, cioè di usare i dati raccolti anche a scopi di progettazione urbanistica, pianificazione e costruzione di servizi e welfare sociale. La vera sfida è quindi creare delle smart city technology-driven, ma sempre human centriche. Perchè le città smart non siano solo un aggregato di tecnologia, serve anche costruire una nuova fiducia partendo dal basso con un vasta operazione culturale che illustri opportunità e anche pericoli dell’ICT. In quel senso si potrà “sgretolare la dimensione di pietra (calcestruzzo) e acquisire la dimensione del dato (IT)”. 

Alessandro Manfredini

La smart city deve creare welfare, ha detto Bove, portandoci dritti ad un altro tema, attualissimo: quello della razionalizzazione dei costi, degli interventi, delle procedure. Un tema che riguarda da vicino le competenze del Security Manager, che hanno vissuto un’evoluzione in parallelo all’evoluzione che ha subito il panorama di rischi. Il primo step è stato la pandemia, che ha dato una forte spinta al concetto di resilienza. Ma oggi il concetto di resilienza e le soluzioni conseguenti si sono estese ai temi della sostenibilità (Bio Security, Crisis Management ambientale, Data Ethics & Responsibility), portando i Security Manager a rivedere le proprie competenze, anche in ottica ESG. Cosa ne pensa? La sicurezza deve essere sostenibile? In che modo le organizzazioni devono rivedere i propri modelli tradizionali di governance e analisi dei rischi e quale può essere il ruolo-guida del security manager in questi processi? 

Sicuramente stiamo vivendo un’evoluzione radicale: la security sta infatti entrando a gamba tesa, anche attraverso la cyber security, all’interno dei bilanci di sostenibilità delle organizzazioni. Molte società inseriscono oggi, tra gli indicatori di sostenibilità, anche le tematiche di security. Il vero tema e la sfida, a questo punto, è non essere autoreferenziati: anche per la security, per individuare gli indicatori in materia di sistemi ESG, si deve di necessità partire da una matrice. E’ il mercato che chiede oggi alla aziende di prendere in considerazione tute le tematiche che riguardano la sicurezza: security, cyber security, protezione dei dati, tutto ciò che i cittadini/clienti conferiscono alle aziende per ottenere beni/servizi va protetto. Il security manager non può prescindere da queste tematiche ed è fondamentale abbinare questi indicatori ai tradizionali sistemi di gestione della sicurezza. Le stesse certificazioni aziendali ISO andrebbero riviste in una chiave di supporto al bilancio di sostenibilità con meccanismi di misurazione dell’impatto ambientale ed energetico. Il mercato ha già messo a disposizione delle piattaforme per misurare la predisposizione di un’organizzazione rispetto al tema ESG: come saranno applicati questi modelli parametrati dipenderà però molto dalle amministrazioni pubbliche, che giocano un ruolo primario.

La versione integrale dell’articolo riporta il gioco del what if: che succede se..., per visualizzarlo apri il pdf allegato. 

Scarica allegato


Tutti gli articoli

secsolutionforum
DIGITAL EVENT
17-18-19 aprile 2024

unico appuntamento digitale della sicurezza

Dedicato ai professionisti della sicurezza al tempo della "Phygital Security", dove non esistono più confini tra sicurezza fisica e logica.
L'evento digitale di tre giorni si conferma, di edizione in edizione, come vero e proprio aggregatore di interessi e di contenuti, di idee e persone, di professionisti, competenze e mercato.
Un polo di formazione e confronto per fare cultura di settore e promuovere la crescita e la professionalità degli operatori della sicurezza in un'epoca contraddistinta da gravi elementi di incertezza e complessità.

La partecipazione agli incontri on line è gratuita

Secsolutionforum.it

I video secsolutionforum

Wolfsafety a secsolutionforum 2024
Wolfsafety partecipa al Live Event secsolutionforum 2024

PB Elettronica a secsolutionforum 2024
PB Elettronica partecipa al Live Event secsolutionforum 2024

Muscope Cybersecurity a secsolutionforum 2024
Muscope Cybersecurity partecipa al Live Event secsolutionforum 2024

SKP Technology a secsolutionforum 2024
SKP Technology partecipa al Live Event secsolutionforum 2024

Crisma Security a secsolutionforum 2024
Crisma Security partecipa al Live Event secsolutionforum 2024

Genetec a secsolutionforum 2024
Genetec partecipa al Live Event secsolutionforum 2024

AVS electronics a secsolutionforum 2024
AVS electronics partecipa al Live Event secsolutionforum 2024

Motorola Solutions a secsolutionforum 2024
Motorola Solutions partecipa al Live Event secsolutionforum 2024

Doingpro a secsolutionforum 2024
Doingpro partecipa al Live Event secsolutionforum 2024

Microlab IT a secsolutionforum 2024
Microlab IT partecipa al Live Event secsolutionforum 2024

articoli secsolutionforum

cyber & privacy forum: la cyber security incontra la protezione dati
20/11/2023
Per favorire lo sviluppo di una cultura comune incentrata sulla sicurezza e sulla protezione dei dati,...

Nuove sfide dell’antintrusione in un mondo sempre più fluido
27/09/2023
Nuove sfide dell’antintrusione in un mondo sempre più fluido: produttori, distributori e integratori...

La videosorveglianza fa i conti con il consolidamento di mercato
20/09/2023
Nuove sfide della videosorveglianza in un mondo sempre più fluido: produttori, distributori e integratori...

La resilienza come tema normativo: cosa cambia per la sicurezza?
18/07/2023
Alvise Biffi (Vicepresidente di Assolombarda); Alessandro Bove (Ricercatore di tecnica e pianificazione...

secsolutionforum: crescita dell’evento e del comparto tutto
13/07/2023
La crescita del comparto c’è e si riscontra anche nell’interesse e nel seguito (oltre...

Secsolutionforum 2023: phygital security, e oltre
23/03/2023
Dal 26 al 28 aprile 2023 torma secsolutionforum, l’annuale ed atteso evento digitale rivolto...

Videosorveglianza e privacy: l’esperta risponde
02/02/2023
di Roberta Rapicavoli - Avvocato esperto in Information Technology e privacy e Docente Ethos Academy La...

Smart City tra progettazione, trasformazione digitale e privacy
05/10/2022
della Redazione Nel seminario che si è tenuto a secsolutionforum2022 dedicato alla sicurezza urbana...

Una certezza per il comparto: torna secsolutionforum digitale
19/09/2022
della Redazione secsolutionforum, il primo e unico evento digitale della sicurezza, è e si conferma...

secsolutionforum2022: integrazione tecnologica, contenutistica, delle idee
04/07/2022
della Redazione Se “integrazione” è la parola chiave per una competitività capace di...

interviste secsolutionforum

Nuovo Codice Appalti a secsolutionforum
04/04/2023
Intervista a Luca Leccisotti, Formatore manageriale della PA, esperto in appalti e procedure di gara telematiche

I dati come oggetto di valore
19/04/2022
Intervista a Pierluigi Perri, Avvocato, Professore di "Sicurezza informatica, privacy e protezione dei dati sensibili", Università Statale di Milano

VIMAR, edifici più connessi, integrati, smart. E più sicuri
04/09/2020
Intervista a Stefano Paradisi, Category Specialist Security di VIMAR