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Coronavirus e comparto Sicurezza

Coronavirus e mercato della sicurezza: progettare il “dopo” secondo Urmet

30/04/2020

TORINO - Il Coronavirus ha segnato uno spartiacque tra prima e dopo il 23 febbraio. Da lì è storia, una storia che scriviamo giorno dopo giorno e di cui non sappiamo il finale. Quello che è chiaro è che il mondo come lo conoscevamo prima non esisterà più: dovremo riscriverlo noi. Il comparto sicurezza è solido, si adatta alle nuove emergenze e si prepara al "dopo". Un "dopo" che tutti siamo chiamati a disegnare mettendo a fattor comune professionalità, intelligenze e knowhow. Abbiamo intervistato alcuni operatori per un primo brain storming.


"Chi coglierà le nuove istanze del settore potrà sopravvivere"; intervista a Domenico Galla, Export & Marketing Manager di Urmet


 Come vi siete riorganizzati per gestire l’emergenza?

 L'arrivo e la diffusione della pandemia dovuta al coronavirus ha cambiato, nel giro di pochi giorni, la vita di tutti noi. Il lockdown deciso dal Governo ha avuto ovviamente una profonda incidenza sull'economia e su ogni comparto produttivo, portando così le aziende a prendere decisioni di grande importanza e responsabilità in un lasso di tempo brevissimo. Così è stato anche per Urmet Spa, che ha pensato innanzitutto a tutelare dipendenti, clienti e fornitori riorganizzando le attività lavorative negli uffici e nei reparti produttivi e favorendo, ove possibile, lo smart working. Abbiamo quindi orientato le nostre risorse a clienti, tecnici installatori e fornitori, garantendo la reperibilità della nostra forza vendita e del supporto tecnico, ma anche intensificando la realizzazione di tutorial e webinar disponibili su Internet, in modo da mantenere sempre aggiornati i nostri referenti sull'utilizzo e le evoluzioni dei nostri prodotti.


Quali sono le sue previsioni e le aspettative per il post Coronavirus?

Di certo questa pandemia lascerà il segno e bisognerà riprendere a lavorare e produrre in maniera intelligente, rispettando le regole sul distanziamento sociale e con una attenta analisi delle nuove esigenze negli ambienti lavorativi. Prevedibilmente ci aspettiamo un periodo di profonda crisi e di forte cambiamento dei target produttivi: solo chi saprà cogliere le nuove istanze del nostro settore potrà sopravvivere a questa nuova era. Urmet ha sempre saputo interpretare i cambiamenti epocali e le variazioni delle richieste del mercato nella sua storia ultradecennale:  lo farà, con l'aiuto di tutti, anche questa volta.


Di quale messaggio Secsolution.com potrebbe farsi portavoce?

Secsolution.com è un portale che possiamo ritenere tra i più aggiornati nel panorama dell'offerta informativa tecnica sul web e che consente di avere il polso della situazione dei produttori e dei professionisti del mondo della sicurezza. Io credo che il compito di un magazine prestigioso e attuale come Secsolution, in un periodo in cui gli incontri e i momenti di condivisione tra aziende e clienti saranno ridotti e più difficili, dovrebbe essere quello di intensificare la diffusione delle informazioni relative ai nuovi trend che si andranno a delineare e alle soluzioni che le aziende metteranno a disposizione. Un'idea potrebbe essere quella di segnalare le case history più rilevanti nell'ambito dell'adattamento ai nuovi scenari che la cosiddetta “fase 2” post lockdown ci imporrà di affrontare, nel quotidiano, come aziende attente all'innovazione tecnologica.   

 



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