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Il Controller per accessi va a braccetto con la biometria

05/07/2017

In Italia la biometria non ha vita facile. Troppi paletti da parte del Garante della privacy, materia tecnicamente complessa, prezzi ancora sostenuti. Eppure un sistema di controllo accessi al passo coi tempi – oltre a riconoscere le persone attraverso la digitazione di un PIN o l’uso di badge e transponder – deve essere in grado di identificare gli utenti mediante la verifica di un dato biometrico personale. Solo esaminando una caratteristica fisica, infatti, si è sicuri che chi chiede di accedere a un’area riservata corrisponda al soggetto che è fisicamente presente sull’uscio. Le tecniche d’identificazione oggi disponibili sono molteplici. Alcune ormai affidabili e consolidate, come le impronte digitali e la geometria tridimensionale della mano, altre ancora in fase di messa a punto. In tutti i casi, il compito di riconoscere la persona è affidato a un “lettore” biometrico installato sul varco (porta, bussola, tornello ecc.), più o meno integrato nel sistema elettronico. Integrazione che può essere a livello software (via LAN e protocollo di comunicazione), oppure utilizzando le tradizionali interfacce (Wiegand, MagStripe ecc.) o sfruttando entrambe le modalità.

UN NUOVO APPROCCIO

L’adozione delle tecnologie biometriche non è tutta rose e fiori. Se lo scopo è solo di facciata, cioè finalizzato a trasmettere al mondo esterno l’idea di un’azienda sicura e tecnologicamente avanzata, non c’è nulla da temere. Se, al contrario, s’intende effettivamente proteggere gli accessi a un’area sensibile o ad alto rischio, non si possono trascurare (e non risolvere) alcuni problemi tecnici e procedurali che l’introduzione di queste tecnologie comporta. A iniziare, banalmente, dalla struttura fisica che permette il passaggio da un’area all’altra. Che senso ha, infatti, identificare un utente come a Fort Knox se poi la porta attraverso la quale si accede non è monitorata o, addirittura, viene lasciata costantemente aperta? Nelle tecnologie biometriche, la Elex srl di Torino vanta un’esperienza ormai trentennale. Knowhow oggi racchiuso nel nuovo Controller per accessi, multivarco e polivalente, modello Idris® P3XX. Ed è grazie a questa esperienza maturata in campo che, nello sviluppare la nuova unità, è stato possibile integrare l’identificazione biometrica in un’ottica innovativa rispetto a quella adottata in passato da diversi competitor nazionali ed esteri.

OLTRE L’IMPRONTA

Il controller Elex Idris®, innanzi tutto, consente che sullo stesso varco possano convivere diversi metodi di riconoscimento (ad esempio: impronte digitali in entrata e badge in uscita), differenti tecniche d’identificazione (impronte digitali, geometria della mano, iride, volto ecc.) e procedure (verifica o identificazione), diversi modelli di lettori biometrici, autenticazione multifattoriale. La coesistenza di più tecniche e dispositivi di riconoscimento comporta, di fatto, il proliferare (ingestibile) di codici utente. Il Controller ha il compito (tutt’altro che facile) di armonizzare la codificazione in modo che l’azienda possa disporre di un unico User Id in tutte le situazioni. Il consenso all’accesso, poi, non è subordinato soltanto all’avvenuta identificazione della persona e alla verifica dei relativi diritti di accesso (logici, spaziali e temporali). Idris® consente di ritardare o negare il transito se il soggetto non è fisicamente presente sul posto (grazie all’impiego di tappeti sensibili o altri sensori), se le condizioni ambientali nell’area di sbocco non lo permettono (come la presenza di sostanze nocive per la salute o l’intervento del sistema di spegnimento incendio), se è stata superata la soglia di massimo affollamento e così via. È possibile, inoltre, subordinare l’ingresso a una doppia identificazione positiva (ad esempio quando si accede al caveau di una banca) o alla presenza del responsabile nell’area controllata.

NON SOLO CLIC

Il Controller per accessi Elex Idris®, oltre alla classica apertura della porta (comando di sblocco), gestisce, per ogni direzione di transito (ingresso/uscita), ben 35 funzioni supplementari, ciascuna delle quali è regolata da un profilo temporale di abilitazione articolato su base settimanale. Alcune di queste prestazioni sono particolarmente utili in presenza di lettori biometrici ovvero negli accessi in cui è richiesta un’elevata sicurezza. Attualmente le tecniche d’identificazione biometriche usate sono la verifica delle impronte digitali (con possibilità di gestire anche PIN temporanei per gli ospiti, lo stato di minaccia e costrizione ecc.) e la geometria tridimensionale della mano.


maggiori informazioni su:
www.elex.it



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