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Cavi coassiali ad alte prestazioni HD per videosorvegliare un campo fotovoltaico

27/05/2011

Spesso visto come un completamento secondario dell'impianto di videosorveglianza, il cavo rappresenta invece la linea di comunicazione sulla quale il segnale video transita e spesso si degrada. Immagini non chiare, effetto nebbia, perdita dei dettagli e ombre sui bordi sono solo alcuni dei problemi che possono essere direttamente correlati alla tipologia del cavo impiegato, e la cui responsabilità viene invece spesso attribuita ai dispositivi o ad una scarsa perizia nella realizzazione dell'impianto. Risulta quindi essenziale operare delle scelte oculate dando la giusta importanza all'elemento di connessione del sistema. Ecco un caso applicativo che esalta ruolo e valore aggiunto del cavo.

La centralità del cavo in un caso pratico

Presentiamo il caso della realizzazione di un sistema di videosorveglianza di uno dei più grandi siti fotovoltaici realizzato sul territorio nazionale. In considerazione dell'elevato contenuto tecnologico ed economico delle apparecchiature installate, per la protezione antintrusione del sito si è optato per un sistema di videosorveglianza con telecamere di ultima generazione a 20 bit con zoom 56 x e analisi video, in modo da discriminare la presenza di eventuali animali (utili al mantenimento delle condizioni erbose del sito) dalla presenza di soggetti non autorizzati. L'applicazione presentava alcune criticità ambientali (tra cui le distanze considerevoli tra telecamera e DVR): le applicazioni dovevano infatti lavorare in un contesto critico caratterizzato da scarsa illuminazione ambientale, perimetro non lineare, elevato grado di umidità, escursioni termiche importanti giorno/notte, ecc. Lo studio di progettazione ha quindi deciso di identificare gli elementi dell'impianto in base alle condizioni e alle loro caratteristiche tecniche e di impiego. In questa applicazione la scelta del cavo e delle sue caratteristiche trasmissive meritava una particolare considerazione, essendo responsabile del corretto trasporto delle informazioni video e impattando non poco sulla qualità dell'immagine visualizzata. Il System Integrator Iglo, incaricato della progettazione, ha approfondito l'impatto della scelta del cavo sul sistema da un punto di vista qualitativo. All'incremento della distanza o a seconda della tipologia di cavo impiegato, l'immagine degradava perdendo di definizione, fino a diventare incomprensibile o a perdere il colore. Oltre a questo aspetto, era necessario tenere in considerazione anche la possibilità che un protocollo digitale potesse viaggiare lungo il coassiale, infatti, a seconda dei dispositivi impiegati, si potevano effettuare degli upgrade del firmware delle telecamera o regolarne i parametri direttamente dal cavo coassiale senza dover intervenire localmente. Tale caratteristica rappresentava un limite che impattava sulla distanza massima che il cavo coassiale (es: RG59 MIL) poteva avere. Infatti, a seconda del costruttore, si poteva passare da 250m. a 160m, nel caso in cui si volesse utilizzare il protocollo per gli scopi sopracitati. Data la lunghezza delle tratte tra telecamere e DVR, che variava dai 280 m ai 1000 m, le caratteristiche tecniche e trasmissive della nuova serie di coassiali famiglia HD di Beta Cavi sono risultate vincenti.

Scelta del cavo e valore aggiunto

Da un punto di vista tecnico, l'impiego di un cavo con guaina in Duraflam garantiva l'idoneità alla posa sia in esterno che in interno, eliminando una serie di problematiche dovute alle escursioni termiche e alla presenza di umidità e raggi UV (la guaina o la doppia guaina in PVC non garantivano la medesima idoneità a causa della loro composizione molecolare, che non assicura un corretto isolamento del conduttore dalle particelle d'acqua). Una scelta errata in questo caso avrebbe comportato col tempo un'ossidazione del conduttore centrale del coassiale, facendo degradare le caratteristiche trasmissive e di conseguenza la qualità dell'immagine. La correttezza della scelta, oltre che dal buon senso, è stata imposta dal rispetto della norma EN 50117, che vincola al non utilizzo di cavi con guaina in PVC per pose in esterno. Inoltre la conformità alla normativa CEI UNEL 36762, che in maniera definitiva ha eliminato il concetto di grado (frutto di un retaggio storico errato), ne garantiva l'impiego in coesistenza a cavi di energia. Infine le caratteristiche tecniche del nuovo coassiale HD permettono, a seconda del modello impiegato, di raggiungere distanze intorno al Km, garantendo la funzionalità del protocollo ovvero la bidirezionalità del sistema. Le caratteristiche del cavo prescelto hanno garantito una trasmissione eccellente del segnale video, mantenendo inalterate le performance degli apparati utilizzati anche su distanze ad oggi considerate irraggiungibili. E' stata quindi vincente la scelta di Beta Cavi di distinguersi nella realizzazione di un cavo che presta particolare attenzione alle caratteristiche trasmissive e alle caratteristiche tecniche richieste dai più importanti produttori di sistemi di videosorveglianza. Pensare che ci sia un'evoluzione tecnologica solo sui sistemi e non sul mezzo di connessione è come voler utilizzare un'automobile da corsa di ultima generazione su una strada sterrata. Le due evoluzioni devono avanzare di pari passo, affinché una non comprometta il naturale sviluppo dell'altra. Il risultato ottenuto dal team Beta Cavi ha permesso la realizzazione di un nuovo cavo coassiale alla portata di tutti. L'impiego di tecnologie di ultima generazione non impone infatti sempre un aumento dei prezzi.

www.betacavi.com/it



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