MILANO - Il modulo industriale per il progetto Gorgon, costruito dal gruppo GE Oil & Gas nel cantiere di Avenza, con destinazione Australia, ha sostato nel porto di Carrara per quattro giorni con la protezione di quattro Redscan forniti da HESA, prima di affrontare la lunga traversata. Questo modulo industriale è un autentico colosso tecnologico: pesa 2300 tonnellate, è alto 28 metri, lungo 50 e largo 21. E' uno dei cinque moduli destinati alla generazione di energia elettrica necessaria all’impianto di estrazione e di liquefazione del gas naturale (GNL) dalle riserve di gas situate al largo delle coste occidentali dell’Australia. Come accennato, esso ha dovuto sostare in quarantena per evitare di danneggiare con batteri nocivi la flora dell’isola di Barrow, una riserva naturale incontaminata da 8000 anni, sulla quale verrà installato.
Obiettivo: una protezione assoluta
La fase di permanenza nel porto era quindi di estrema delicatezza: ogni intrusione nell’area di bonifica avrebbe determinato un grave danno all’intera operazione. L'obiettivo di garantire al prezioso modulo una totale sicurezza è stato raggiunto con successo grazie all’impiego di quattro Redscan forniti da HESA, potenti e precisi scanner laser per applicazioni di massima sicurezza. Redscan è un dispositivo di facile installazione, della grandezza di soli 30 centimetri, in grado di creare un vero e proprio “muro elettronico” di assoluta affidabilità. Esegue una scansione incessante dell’area da controllare e tramite un algoritmo particolarmente sofisticato riesce a rilevare distanza, dimensione, forma, velocità e direzione di un soggetto in movimento, riconoscendo con precisione animali domestici, persone e oggetti. Montato in orizzontale, un unico dispositivo Redscan è in grado di controllare una superficie di 30 metri di raggio per 190° di ampiezza, corrispondente ad oltre 1.400 mq.
Se viene invece montato in verticale, crea invece un vero “muro elettronico” lungo 60 metri. Grazie al software Redscan Manager è possibile delimitare con estrema precisione, all’interno dell’area di rilevazione, lo spazio da proteggere, che può anche avere una forma complessa, “ritagliando” elementi critici come alberi, cancelli o altri oggetti il cui movimento potrebbe determinare falsi allarmi. Un altro vantaggio dei rivelatori Redscan è la particolare flessibilità ambientale offerta. Nel caso delle enormi turbine, con soli quattro dispositivi, uno per ogni lato, è stato possibile assicurare una protezione completa su una superficie estremamente estesa e ad elevato rischio. Nelle medesime condizioni, sarebbe stato necessario utilizzare un numero assai più elevato di rilevatori di tecnologia convenzionale, con un livello di sicurezza inferiore e molti più problemi installativi e di natura ambientale. Il risultato ottenuto dal gruppo GE Oil & Gas con Redscan è stato quindi superiore alle aspettative: sono infatti stati riscontrati una capacità di rilevazione molto maggiore rispetto a quella nominale e un’assoluta immunità ai falsi allarmi.
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