MILANO - La Germania è un paese tradizionalmente attento alla difesa della privacy e piuttosto scettico sull'impiego della videosorveglianza. Giunge da Berlino una notizia abbastanza singolare, che fa capire come questo atteggiamento stia decisamente mutando. Proprio dall'inizio del mese di agosto, infatti, la polizia federale intende testare per sei mesi, alla stazione di Südkreuz, un software per il riconoscimento automatico dei volti, che punta a identificare criminali oppure i cosiddetti “Gefährder”, soggetti pericolosi ritenuti potenzialmente in grado di compiere un attacco terroristico.
A tal scopo, gli agenti stanno cercando fino a 275 volontari. Il loro compito? Passare regolarmente (nel migliore dei casi ogni giorno) nella stazione di Südkreuz e attraversare una particolare area delimitata, ripresa dalle telecamere di sorveglianza. I partecipanti devono farsi fotografare dalla polizia, autorizzano le autorità a salvare i propri dati per un anno in un’apposita banca dati e si impegnano a portare con sé un transponder grande quanto una carta di credito, che serve a testare l’efficacia del software di riconoscimento.
Chi passa per 25 giorni almeno nella speciale area videosorvegliata riceve, alla fine del test, un buono Amazon del valore di 25 euro. I tre volontari più diligenti, quelli cioè che attraversano la stazione più spesso in almeno 30 giorni diversi, vinceranno altri premi più significativi.
Per il portavoce della sezione berlinese dalla Bundespolizei, Jens Schobranski, l’attentato di dicembre 2016 nella capitale tedesca "ha riacceso la discussione su un rafforzamento della videosorveglianza". Nell’area intorno al mercatino di Natale teatro dell’attacco non vi era la presenza di telecamere. La situazione è quindi cambiata rispetto a cinque anni fa. Sono aumentate in misura considerevole le persone che dicono: "meglio più telecamere, se aiutano a catturare più velocemente i responsabili di un reato".
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