venerdì, 19 aprile 2024

W la Privacy

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Le tecniche di riconoscimento facciale nell’era del nuovo Regolamento Privacy UE

01/05/2017

LONDRA (UK) – La nuova disciplina europea in tema di Data Protection potrebbe condizionare negativamente l’impiego legittimo degli strumenti di riconoscimento facciale ai fini della sicurezza? È il timore espresso da Simon Gordon, fondatore di Facewatch, evoluta piattaforma di condivisione delle immagini CCTV, in una lettera indirizzata al parlamentare inglese Philip Davies, dove si sottolinea prima di tutto l’importanza di queste tecnologie per la segnalazione di criminali e terroristi e per il ritrovamento di bambini scomparsi.

Nel documento, Gordon si sofferma anche su un altro importante fronte di intervento, rilevando come un terzo dei profitti dei più importanti rivenditori sia vanificato dai furti commessi nei negozi, con una prima immediata conseguenza: l’aumento dei prezzi quantificabile in una cifra tra l’1,2 e l’1,5%. Le tecnologie di riconoscimento facciale, prosegue Gordon, nel Regno Unito sono già utilizzate o in via di sperimentazione in molti punti vendita, centri commerciali, casinò ed edifici pubblici, riducendo la necessità di personale di sicurezza.

Nella risposta fornita dal Ministro per la Cultura e la Digitalizzazione del Regno Unito, Matt Hancock, si evidenzia il ruolo che queste tecnologie possono svolgere nella prevenzione degli atti criminali, aumentando la sicurezza dei cittadini; viene anche una rassicurazione in merito all’impegno del Governo a considerare tutte le possibilità per garantire un alto livello di protezione, pur attuando i contenuti del GDPR General Data Protection Regulation o Regolamento Europeo Privacy UE 2016/679 - che si applicherà comunque a prescindere dai negoziati in corso per la Brexit.

 


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