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Tre step per la protezione delle infrastrutture energetiche

20/04/2017

LONDRA (UK) – Come si deve reagire alla frequenza di attacchi fisici e informatici alle infrastrutture energetiche? È sufficiente quanto stanno facendo i governi nazionali, come per esempio il Regno Unito, dove il CPNI –Centre for the Protection of National Infrastructure si occupa di fornire precise informazioni, con particolare riguardo alla cybersecurity? Se lo è chiesto Angela Oberman, Director of global product management di Honeywell Security & Fire.

Un intervento che potrebbe essere di esempio – riferisce la manager, nel portale Ifsecglobal.com – è il recente aggiornamento promosso dal  NERC – North American Reliability Corporation, per assicurare che le sottostazioni elettriche negli Stati Uniti siano effettivamente in grado di “scoraggiare, rilevare, valutare, comunicare e rispondere” ad eventuali minacce fisiche. Un passo importante nella direzione giusta, secondo la Oberman, ma da integrare con altre azioni più efficaci. La chiave è implementare un sistema sostenibile di allerta precoce dell’emergenza. Per raggiungere questo obiettivo, la manager delinea una strategia in tre step.

Primo step: rendere smart la sicurezza perimetrale. Per molte sottostazioni elettriche la prima linea di difesa è ancora affidata a dispositivi “di base”, che devono essere integrati con protezioni adeguate come i sensori, il “mimino indispensabile” per un sistema di difesa perimetrale. Sensori avanzati e apparecchiature radar, combinati con attrezzature video, permettono non solo di tenere lontane persone non autorizzate, ma anche di avvertire con prezioso anticipo –  possono bastare pochi minuti – di imminenti minacce. Una soluzione ancora più evoluta, l’integrazione con il video management e il controllo accessi attraverso un sistema centralizzato. La possibilità del monitoraggio a distanza da parte dello staff di sicurezza aumenta il livello di efficacia del sistema. Secondo step: la videoanalitica. Per siti di questo tipo, il principale vantaggio della videosorveglianza sta nell’intelligenza e nelle capacità analitiche del sistema adottato, prima ancora che nella qualità delle telecamere, osserva la Obernam, Terzo step: puntare su un controllo accessi completo ed efficace che regoli anche il flusso all’interno dell’infrastruttura, sulla base delle autorizzazioni rilasciate,

La prossima edizione di Ifsec International affronterà questi temi nella nuova sezione Borders & Infrastructure, con una mostra di prodotti e soluzioni specifiche per la protezione delle infrastrutture critiche e dei confini.

 


maggiori informazioni su:
https://www.ifsecglobal.com



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