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W la Privacy

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Gli Europei vogliono maggiore privacy online

26/12/2016

MILANO - Più protezione della propria privacy online, dalla navigazione sui siti alle chat sino all'accesso delle app o dei social ai dati personali come contatti e calendario. E' la richiesta dei cittadini europei e italiani, in linea con il trend, che emerge dall'ultima indagine Eurobarometro a qualche settimana dall'arrivo del giro di vite Ue previsto a gennaio su Whatsapp, Skype, Facebook, Google e i cookies, proprio per tutelare maggiormente i dati personali.

Di parere più discordante, invece, l'industria, secondo quanto emerso da una consultazione pubblica lanciata sempre da Bruxelles. Per il 78% degli europei e degli italiani è "molto importante" che foto, calendario, contatti e altri dati personali presenti su computer, smartphone e tablet siano accessibili solo con un'autorizzazione diretta, così come la confidenzialità di email e messaggi online (72% europei, 75% italiani).

Sempre per la maggior parte degli europei (56%) e i due terzi degli italiani (67%) è "molto importante" che gli strumenti di monitoraggio della propria attività online come i cookies possano essere usati solo previa concessione di permesso. Non solo, per oltre i due terzi di europei (65%) ed italiani (69%) tutti i messaggi personali, dalle mail alle chat, dovrebbero essere criptati e quindi leggibili solo dal loro destinatario. Allo stesso tempo solo il 60% degli europei e il 46% degli italiani hanno modificato le impostazioni della privacy del loro browser, e appena una minima parte (rispettivamente 37% europei e 26% italiani, e poi 27% e 22%) fa uso di software che protegge dalle pubblicità o dal monitoraggio della propria attività online. Dalla consultazione pubblica è ugualmente emerso che l'83% di cittadini, consumatori e ong ritengono rilevante avere regole specifiche per la privacy online.

 "Gli europei vogliono più privacy", ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Ue al mercato unico digitale, Andrus Ansip, per questo "il nostro obiettivo è rafforzare la fiducia e la sicurezza nei servizi digitali". La revisione della direttiva sulla ePrivacy, attesa attorno al 10 gennaio, includerà per questo i servizi di comunicazione forniti dagli operatori 'over the top' come Whatsapp, Facebook e Skype, in linea con quanto richiesto finora dagli operatori tlc tradizionali, e darà più libertà di scelta a chi naviga online sulla privacy nei confronti dei cookies e degli altri sistemi che tracciano le ricerche online e fanno poi pubblicità mirate.

Toccherà al browser stesso, quindi Google Chrome o Internet Explorer o Firefox e così via, chiedere all'utente che tipo di tutela della privacy vuole offrendogli la scelta tra un profilo ad alta, media e bassa protezione. Una mossa già fortemente criticata dall'industria che sostiene metta a rischio l'intero modello economico e pubblicitario su cui si fonda internet. "La nostra proposta fornirà un equilibrio tra la necessità di protezione domandata dagli europei e la flessibilità richiesta dalle imprese", ha invece assicurato il commissario al digitale, Guenther Oettinger.

 


maggiori informazioni su:
www.federprivacy.it



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