Cybersecurity, gli investimenti in Italia crescono, ma le minacce crescono di più

MILANO - In base ai dati dell’Assintel Report+ realizzato da Nextvalue, nel 2016 in Italia gli investimenti in soluzioni di sicurezza da parte di aziende e pubblica amministrazione supereranno gli 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 6% circa, a velocità doppia rispetto ai budget destinati alle soluzioni di Information technology.

La cifra è significativa ma ancora limitata, se si pensa, come evidenzia un recente report di Accenture, che le aziende italiane spendono in cybersecurity solo circa l’8,4% del loro budget It, e circa il 94% di tali investimenti ricade sotto la responsabilità del Chief Information Security Officer. Per quanto riguarda le ragioni che li originano, queste si allontanano da quelle rilevate su scala globale, e puntano maggiormente a supportare il rischio legato ai progetti aventi maggiore priorità (avviene nel 60% dei casi).

La aziende estere guardano soprattutto al ritorno degli investimenti in sicurezza (priorità mostrata nel 62% dei casi) e al supporto delle nuove iniziative di business (nel 44%). La tendenza a livello globale è quella di una costante ascesa degli attacchi, rispetto alle iniziative di contenimento del rischio, non sufficienti a garantire una protezione adeguata delle informazioni sensibili lungo tutta la catena del valore.

Secondo gli esperti è necessaria una maggiore cooperazione tra le organizzazioni pubbliche e quelle private per velocizzare i tempi di risposta alle nuove minacce. La Security Challenge Pitch Night in programma il 19 dicembre a Roma, evento che conclude la fase di pre-accelerazione del programma “Security Challenge” lanciato da LVenture Group e Cisco e gestito da Luiss Enlabs, va sen'altro in questa direzione. Oltre ai progetti delle startup selezionate, sono in agenda anche le grandi opportunità legate alle possibili sinergie con le aziende in un settore sempre più strategico.