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Rilasciato il nuovo Security Report di Check Point

29/11/2016

MILANO - Il nuovo Security Report 2016 di Check Point Software Technologies è stato appena rilasciato e i dati diffusi sono piuttosto allarmanti. Ogni 81 secondi un malware conosciuto è scaricato dalle aziende e ogni 4 secondi uno sconosciuto. Ogni 4 minuti viene utilizzata un’applicazione ad alto rischio e ogni 4 secondi un host accede a siti web malevoli. Ogni 32 minuti dati sensibili vengono trasferiti all’esterno dell’organizzazione in maniera incontrollata.

Questi dati eloquenti pongono l’accento sulla necessità innanzitutto di creare consapevolezza sui pericoli della rete e di educare gli utenti a un impiego consapevole degli strumenti informatici. L'esigenza è davvero pressante anche perché la criminalità informatica è diventata un autentico business, i cui proventi nell’ultimo anno sono cresciuti di 280 miliardi.

Lo studio di Check Point ha preso in esame più di 25.000 gateway, 1.100 casi coi clienti e più di 6.000 threat emulation gateway. Da esso emerge che il 75% delle aziende analizzate ha rilevato infezioni, spesso a causa di soluzioni tradizionali non aggiornate perché si concepisce la security come una commodity piuttosto che come un abilitatore effettivo del business. L’82% di queste aziende ha inoltre scaricato malware sconosciuto e il 94% delle organizzazioni aveva un’applicazione ad alto rischio.

La maggior parte dei problemi sono stati legati ad un mancanza di patching dei sistemi e a una bassa capacità di monitoraggio e controllo della rete all’interno delle aziende, unite a un restare legato a un approccio della sicurezza ormai superato, da sostituire con l’implementazione di soluzioni tecnologiche di prevenzione del malware in real time, capaci anche di intercettare i tentativi di elusione del sistema di sicurezza da parte delle minacce. La segmentazione della rete, importantissima anche in vista dell’adozione sempre più massiccia di sistemi di SDN (software-defined networking) è un altro aspetto essenziale.

“Quello che serve alle aziende – sottolinea David Gubiani, Security Engineering Manager di Check Point Software Technologies Italia – è un approccio moderno alla sicurezza, multi strato e capace di prevenire il malware prima ancora che entri nella rete e che tenti di capire se lo stiamo controllando.

In tema di “tendenze”, crescono anche gli attacchi indirizzati verso i sistemi mobili. "L’esperienza Check Point e i dati raccolti negli anni precedenti – prosegue Gubiani – ci fanno pensare che gli attacchi il prossimo anno avverranno principalmente sulla parte mobile, sulla parte dell’Internet of Things, perché si tratta di device non ancora sufficientemente protetti, e ovviamente verso le infrastrutture critiche, un ambito da sempre sensibile sul fronte sicurezza ma che lo è diventato ancora di più a fronte del fenomeno del terrorismo. Ancora: il cloud, sempre più adottato dalle aziende e anche dai privati. Per finire, non meno importante è la protezione verso minacce che sfruttano le vulnerabilità ancora sconosciute. E’ fondamentale utilizzare delle tecnologie moderne, all’avanguardia, per poter bloccare questo tipo di minacce prima ancora che entrino nel nostro network”.

 

 

 


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