MILANO - Con sempre più frequenza e con dilagante, fondata, preoccupazione, i media ci stanno proponendo stralci di immagini – riprese da videocamere posizionate su richiesta delle Procure, nell'ambito di azioni giudiziarie di indagine – nelle quali si vedono piccoli di tre, quattro, cinque anni che vengono strattonati, umiliati, picchiati da coloro che dovrebbero prendersene cura e rappresentare, per qualsiasi genitore, la figura di fiducia e di riferimento a cui affidare il proprio figlio minore.
Sul web si chiede di piazzare di default delle telecamere in qualsivoglia struttura per l'infanzia, per evitare che gli eventuali maltrattamenti cessino solo dopo che il danno è ormai conclamato. Ma ci sono diversi ostacoli di natura giuridica.
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