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Videosorveglianza in condominio: si attendono norme e chiarezza

15/04/2011

ROMA - La materia è controversa: l'installazione di telecamere in un condominio non è infatti al momento oggetto di alcuna iniziativa normativa e continua a sollevare dubbi e posizioni contrastanti. Se è vero che con la sentenza 22602/2008 la Cassazione penale aveva evidenziato la liceità di riprese video dall'esterno di un edificio per inquadrare il cortile interno (considerato luogo "esposto al pubblico") è anche vero che il Garante per la protezione dei dati personali aveva rilevato che l'articolo 615-bis del Codice penale sanziona chiunque acquisisca indebitamente immagini relative alla vita privata altrui nell'ambito del proprio domicilio, auspicando (giugno 2008) "regole chiare" e segnalando al Parlamento e al Governo l'opportunità di una disciplina in grado di regolare alcuni aspetti relativi al trattamento dei dati personali. Esigenza, questa, determinata proprio dalla presenza di impianti di videosorveglianza nei condomìni. La necessità di garantire sicurezza alle persone e quella di tutelare i beni comuni si scontra infatti con la preoccupazione che questi dispositivi possano compromettere la libertà "non vigilata" di movimento, all'interno del proprio domicilio e delle aree comuni. Il Garante ha espresso inoltre perplessità in riferimento ai soggetti chiamati a esprimere la volontà di installazione dell'impianto (proprietari o anche conduttori) nonché al tipo di maggioranza assembleare necessaria per approvare tale iniziativa. Di nessun aiuto ai fini di una maggiore chiarezza sono state le prime sentenze in merito. Ricordiamo quella del Tribunale di Salerno (14 dicembre 2010), in cui viene espresso che l'impianto di videosorveglianza esula dalle attribuzioni dell'assemblea in quanto è considerata una "prestazione non finalizzata a servire le parti comuni per uno scopo estraneo alle esigenze condominiali". Al vuoto normativo in materia si contrappone la sempre maggiore frequenza con cui questo problema si sta imponendo nell'ambito condominiale. La recente iniziativa di riforma del condominio all'esame della Camera, dopo la prima approvazione al Senato, risulta quindi davvero opportuna, considerato che il testo (Ac n. 4041) prende in esame la semplificazione delle maggioranze deliberative anche per interventi di interesse pubblico di altra natura, dalle barriere architettoniche, al risparmio energetico, dalla banda larga alle antenne satellitari.

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