MILANO – In base a una ricerca svolta dal Royal Melbourne Institute of Technology, il 64% degli incidenti che interessano i droni è da attribuire al velivolo. La prima causa di tali episodi non è il fattore umano, quindi, bensì problemi di natura tecnica. Lo studio australiano ha analizzato oltre 150 incidenti civili che dal 2006 al 2016 hanno coinvolto aeromobili a pilotaggio remoto (Apr) ed è giunto alla conclusione che siano necessari maggiori requisiti relativi ai certificati di navigabilità, riferiti cioè alle operazioni di installazione di componenti e di manutenzione, e che è indispensabile un registro di tutti gli incidenti.
Un simile registro permetterebbe di effettuare ricerche più mirate, evitando quindi errori di progettazioni già commessi. I ricercatori hanno rivolto un appello alla sicurezza anche alle aziende produttrici di questi dispositivi, destinati a diventare sempre più diffusi e popolari, ritenendo che comprendere che cosa accade ai droni, compresi quelli che non causano danni a persone o proprietà, sia un requisito essenziale per migliorare la sicurezza.
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