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Lyhörd: l'innovazione è tutta intorno a noi. Il video IP all'Axis Partner Conference

09/06/2012

di Ilaria Garaffoni

SENAGO (MI) - Lyhörd. In questa parola svedese, traducibile solo con lunghe perifrasi, si racchiudono lo spirito e la filosofia che animano l'universo produttivo Axis. "Lyhörd" è la propensione all'ascolto di qualsiasi input proveniente dall'esterno (da clienti e partner, ma anche dai propri collaboratori di ogni grado e mansione) e la sottile e rara abilità a trasformare tali stimoli in progetti tecnologici caratterizzati da innovazione, semplicità d'uso e rispetto per l'ambiente.

Questo è emerso il 6 giugno all'AXIS Partner Conference, una giornata dedicata ai partner tecnologici e commerciali di Axis nella suggestiva cornice di Villa Borromeo a Senago (MI). 
Una giornata di aggiornamento tecnologico e di convivialità, culminata in un "viaggio sensoriale" per sperimentare l'universo Axis, con tanto di gran finale e premiazioni ai partner.
Una giornata importante anche per la conferma, decretata da IMS Research, della posizione di leadership globale di Axis non solo nel video IP, ma nell'intero settore delle telecamere di sorveglianza - analogico incluso. Una vittoria che non sorprende, se si considera che nel 2011 Axis ha registrato una crescita del 33% con la conquista di importanti quote di mercato.

Per Bodil Sonesson, Vice Presidente di Axis, il segreto del successo risiede in tre elementi chiave: strategie a lungo termine (a partire dalla stessa scommessa sul video IP, che ci ha messo più di 10 anni ad affermarsi); innovazione continua (nel terrificante 2011 Axis ha destinato 70 milioni di dollari all'R&D); investimento sui mercati locali per garantire un approccio "glocal" e vicino al territorio. "Il tutto condito da una forte apertura – tecnologica, commerciale ma anche mentale – che deriva dalla trasparenza del gruppo, dalla fedeltà ai nostri progetti e dalla convinzione che siano le persone a fare la differenza. Lyhörd, per l'appunto" - conclude la Sonesson. 

In tema di innovazione, il Product Manager Daniel Ferm ha rivelato ciò che bolle nel calderone dell'R&D Axis: la futura standardizzazione dell'HD, con sempre maggior focus sulla qualità dell'immagine in qualsiasi condizione ambientale o di luce; il potenziamento dell'intelligenza a bordo camera; lo sviluppo di soluzioni mobili professionali, un uso sempre più massiccio del cloud e, in prospettiva, lo sviluppo dell'internet of things, ossia la capacità di far dialogare tra loro dei device - in questo caso delle telecamere. Tutto bello Daniel, ma quando ci sarà il pluriannunciato sorpasso commerciale? "Se ragioniamo in termini di pezzi venduti, credo che nell'arco di un anno e mezzo vedremo il sorpasso definitivo e irreversibile" - conclude Ferm.

 

Gli analisti sembrano d'accordo. Secondo IMS Research, entro il 2016 le vendite di telecamere di rete rappresenteranno il 60% delle vendite di telecamere di sorveglianza a livello mondiale (+ 20% rispetto al 2011). Previsioni confermate, su scala nazionale, anche da Matteo Scomegna: il video IP in Italia ha infatti registrato un +25% nel 2011 e le attese per il 2012 sono di poco inferiori, nonostante un primo trimestre partito in sordina. Del resto da tempo il video IP ha mostrato di essere più conveniente sopra le 16 telecamere (in Italia l'hi-end rappresenta il 40% delle vendite di Axis). Il problema è come argomentare la scelta del video di rete su piccoli impianti. "Per lo small-medium business Axis sta promuovendo la videosorveglianza come servizio (VsaaS), che è più competitiva dell'analogico, e l'Axis Camera Companion, detto anche DVR killer perché la telecamera filma e registra i video su SD, togliendo di mezzo i costi di DVR, NVR o PC".

Insomma, Axis punta al video IP entry -level e punta all'Italia, che ha registrato dei risultati brillanti. Secondo Edwige Maury, Axis Regional Director per il Sud Europa, "l'Italia è un mercato molto interessante, dove peraltro i system integrator di area IT hanno manifestato meno resistenze alla migrazione rispetto, ad esempio, ai loro corrispettivi francesi". 
Lo stesso, però, non può dirsi per gli installatori italiani di sicurezza, che hanno tenuto stretto il loro knowhow con le unghie e coi denti per molto tempo. "Il gap tra system integrator di area IT e installatori tradizionali di sicurezza verrà colmato dai verticali più promettenti: nei siti critici e sensibili ci si arriverà prima; nel residenziale il processo sarà più lungo"- specifica Andrea Sorri, Business Development ‐ Government/City Surveillance/Critical Infrastructure.

Ma se l'IP video tira così tanto, perché quasi tutti i produttori di sicurezza presenti in Italia propongono anche delle soluzioni di HDcctv (o HDsdi, che dir si voglia)? "L'offerta di una tecnologia chiusa e proprietaria si può giustificare come ipotesi transitoria per governare gradualmente la migrazione. Di fatto, all'offerta di soluzioni HDsdi sui cataloghi raramente corrisponde una crescita delle vendite, quindi..." I lettori traggano le proprie conclusioni sulle parole di Andrea Sorri.



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