Oil e gas: niente politica, solo sicurezza
Noti scandali ai vertici, assieme ad un referendum che in breve ha assunto decise connotazioni politiche, hanno posto il settore oil e gas sotto i riflettori e all’attenzione di migliaia di connazionali chiamati ad esprimersi su temi complessi e delicati.
E se non è questa la sede per prendere una posizione in materia, è però questa la sede dove raccontare un settore che, al netto di ogni considerazione politica, per il comparto sicurezza rappresenta un mercato verticale altamente strategico.
Basta contare le tecnologie di sicurezza immesse sul mercato che presentano caratteristiche di resistenza e robustezza essenziali per gli usi nel comparto oil e gas.
E questo nonostante l’Italia sia, quanto meno ad uno sguardo globale, un estrattore modesto di petrolio e gas naturale (a livello europeo è però il quarto paese estrattore).
Si pensa poi comunemente all’oil e gas come alla sola fase downstream di estrazione e raffinazione di prodotti petroliferi, dimenticando l’altrettanto rilevante fase upstream focalizzata sulla ricerca e coltivazione del greggio.
Raffinazione, logistica, stoccaggio, trasporto con oleodotti o per mare sono tanti anelli di una catena produttiva che culmina solo in ultimo nella distribuzione attraverso la rete carburanti, la parte più visibile e conosciuta dell’intero processo.
In ognuna di queste aree la sicurezza è una priorità, gli stessi confini tra security e safety si fanno poco palpabili e ogni minaccia, rischio o errore anche minimo può generare danni di portata inimmaginabile.
a&s Italy esplora dinamiche e problematiche di un mercato verticale che non può non interessare il settore sicurezza.