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ANIE CONFINDUSTRIA, è necessaria una scossa all'industria italiana

03/09/2014

MILANO- L'andamento  dei settori ANIE nella prima metà del 2014 è all'insegna dell'incertezza, con fatturato e ordinativi dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica in risalita, ma con la produzione industriale ancora negativa. Nell’Area Euro la ripresa rimane lenta e fragile, con rischi di nuovi aggiustamenti al ribasso. La crescita dell’economia statunitense si consolida e i Paesi emergenti mantengono andamenti differenziati. In questo scenario l’economia italiana fatica a imboccare la via di una ripresa continuativa, penalizzata dalla costante debolezza di consumi e investimenti sul fronte interno. I dati diffusi dall’ISTAT attestano come l’industria italiana delle tecnologie - Elettrotecnica ed Elettronica, rappresentata da ANIE Confindustria, abbia mostrato nella prima parte dell'anno segnali contrastanti. Restano negativi i dati in volume relativi alla produzione industriale: nella media dei primi cinque mesi del 2014, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, i settori ANIE mantengono un andamento cumulato negativo, più contenuto per l’Elettronica (-1,0%), più ampio per l’Elettrotecnica (-6,9%). Dopo un biennio difficile, a inizio 2014 i dati relativi al fatturato totale mostrano per i settori ANIE i primi e parziali segnali di tenuta. Nei primi cinque mesi del 2014, nel confronto su base annua, l’Elettrotecnica ha registrato una variazione positiva del fatturato totale dello 0,7%, l’Elettronica dell’1,9% (+1,7% la variazione nella media del manifatturiero italiano). Sul risultato cumulato complessivo si riflette soprattutto il consolidamento delle potenzialità di crescita nei principali mercati esteri di sbocco. Fenomeni di ricostituzione delle scorte nelle filiere internazionali e il miglioramento della situazione in alcune aree hanno, in generale, fornito impulso alla domanda di tecnologie rivolta ai settori ANIE, anche nell’area europea che, in forte sofferenza nel biennio precedente, rappresenta il mercato di sbocco di oltre la metà delle esportazioni settoriali. 


Ostacoli sulla via della ripresa

Tra i principali ostacoli sull'avvio di una ripresa continuativa del settore vi è innanzitutto la stagnazione del mercato interno. Sull’evoluzione della domanda domestica si riflette negativamente la costante debolezza degli investimenti infrastrutturali. Il profilo degli investimenti rimane debole in tutto il territorio nazionale, anche nei mercati più strategici come energia, costruzioni e trasporti.

Nei primi cinque mesi del 2014, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, l’ordinato totale ha evidenziato per l’Elettrotecnica una crescita del 5,9%; mentre per l’Elettronica ha registrato una flessione del 2,3%. Si mantengono limitati al canale estero i segnali di recupero e non si intravedono indicazioni di svolta nel mercato interno. Il rafforzamento della domanda estera rimane legato alla capacità degli operatori di cogliere opportunità nei mercati più dinamici, caratterizzati da una maggiore tenuta degli investimenti. L’andamento settoriale potrebbe beneficiare dell’effettivo miglioramento delle condizioni economiche nell’area europea, sbocco tradizionale delle esportazioni di tecnologie italiane.


Il parere del Presidente di ANIE

Claudio Andrea Gemme, Presidente di ANIE Confindustria, ha espresso alcune considerazioni su questi temi: “C’è bisogno di una scossa, a livello di Sistema Paese, e non può essere che il nostro Governo a darla, con provvedimenti seri ed incisivi di politica industriale. Ora più che mai c’è bisogno di interventi mirati, e purtroppo il DL competitività, che doveva essere una risposta concreta alle esigenze delle imprese italiane in crisi, appare del tutto insufficiente ad affrontare la situazione, come di fatto dimostrano le spaccature che stanno caratterizzando il dibattito politico e industriale. Basta pensare allo spalma-incentivi, misura iniqua che ANIE non si stanca di denunciare come deleteria per il settore delle energie rinnovabili, già prostrato in questi anni. A fine 2013 il fatturato aggregato dei settori ANIE è ritornato agli stessi valori di dieci anni fa, annullando i picchi di crescita antecedenti al 2007. Inquesto stesso arco di tempo, la nostra produzione industriale ha perso nel complesso 30 punti percentuali, e la stragrande maggioranza delle nostre imprese non vede nel 2014 l’anno della ripresa. Occorre intervenire con urgenza per sanare la situazione attuale. La riduzione degli oneri fiscali e contributivi, lo stimolo di moralità ed etica nei pagamenti fra privati, il saldo dei debiti della Pubblica amministrazione, l’allentarsi della doppia tenaglia della pressione fiscale e della burocrazia: queste devono essere le priorità per il nostro Esecutivo – ha proseguito il Presidente Gemme. Detassiamo, allora, tutti gli utili reinvestiti da parte di chi decide di riportare le attività produttive in Italia. Semplifichiamo la macchina della tassazione, che si nutre di addizionali, di accise e di “tasse occulte” difficili addirittura da conteggiare. Sproniamo le nostre aziende ad approfittare dei fondi nazionali ed europei per la ricerca e l’innovazione, quali per esempio i finanziamenti del programma Horizon 2020. Senza contare poi che la nostra industria dovrebbe essere agevolata nel percorso di innovazione, sostenibilità e miglioramento delle performance ambientali, dei driver di sviluppo ormai imprescindibili nel nostro mondo in continua evoluzione. Si tratta di interventi che necessitano di una pianificazione e una programmazione pluriennali, che definiscano strategie e regole certe e univoche nella valutazione e nella selezione dei progetti presentati. Le aziende ANIE sono tradizionalmente molto attente all’innovazione, alla R&S, al miglioramento delle performance energetiche: investiamo ogni giorno in questi settori, ma abbiamo bisogno di non essere lasciati soli nel farlo. In ogni caso, ci sono alcuni timidi segnali di incoraggiamento nei dati di questi primi cinque mesi del 2014, che non possono essere ignorati e che dimostrano quanto le nostre aziende abbiano fatto per reagire a questo lunghissimo momento di difficoltà. Il fatturato sta pian piano risalendo e il portafoglio ordini fa ben sperare per il prossimo futuro. La specializzazione delle imprese ANIE e del suo capitale umano è senz’altro un elemento fondamentale in questo scenario: la competenza e l’eccellenza tecnologica dei prodotti dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica costituiscono il valore aggiunto che ha consentito loro di resistere. Auguriamoci allora che quelli che oggi sono solo segnali di ritorno alla crescita possano presto stabilizzarsi e diventare realtà.” www.anie.it

 



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