a&s Italy n.26 Apr 2014, Il Made in Italy è ancora di moda

Non solo scarpe di lusso, pasta e parmigiano. Tra i top-performer nell'export mondiale si annoverano oltre 1.000 prodotti italiani, in un mix che spazia dai beni di lusso alle più avanzate tecnologie. Sicurezza compresa.
Insomma, il made in Italy va ancora di moda.

E ha appena segnato un gol in Europa, battendo l'opposizione dei paesi nordici (con la Germania in testa), che volevano tenersi le mani libere in terno per una delocalizzazione selvaggia.

Ma il Parlamento europeo del 16 aprile ha detto no, accettando in prima lettura l'obbligo di indicazione dell'origine dei prodotti non alimentari.

Insomma, anche su un sistema d'allarme sarà obbligatorio specificare il relativo "made in".

E se è made in Italy, piacerà - anche senza essere un abito da sera o un aceto balsamico.

Piacerà perché l'Italia ha una lunga tradizione di allarmistica, perché l'Italia ha una storia sociale che ci ha portati a sviluppare quel mercato, perché a noi italiani viene riconosciuta quella passione per le cose fatte bene, per la personalizzazione, per l'alta specializzazione, per l'ingegnerizzazione.

Non è un caso che il made in Italy di sicurezza sia altamente considerato e apprezzato all'estero.

L'ultimo sì del Parlamento Europeo è quindi una battaglia vinta a favore della competitività delle nostre imprese, ma anche della lotta alla contraffazione e della tutela dei consumatori.

Ed è un riscatto di quell'Italia che - con grande fatica, contro tutto e contro tutti – ha ancora scelto di produrre nel Belpaese. Manca ora la decisione del Consiglio d'Europa: ci auguriamo che nel semestre di presidenza italiana si possa confermare questo successo.