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Cloud, le 10 cose da sapere secondo Enter

26/08/2013

MILANO - Enter, internet e cloud service provider italiano, ha sintetizzato in dieci punti chiave ciò che anche i non addetti ai lavori dovrebbero sapere sul cloud computing. Come precisa l’azienda milanese, la nuvola rappresenta un’innovazione tecnologica che ha cambiato il modo di fruire delle risorse di calcolo e archiviazione offrendo nuovi, considerevoli vantaggi.

  1. La virtualizzazione è solo il primo passo verso il cloud: ovvero, è una tappa intermedia tra i “server in cantina” e i “server sulla nuvola”.
  2. IaaS - con il cloud non acquisti server ma risorse di calcolo: chi sceglie un’infrastruttura cloud ha la libertà di aumentare o diminuire le risorse di computing allocate e di avere una tariffazione legata alle reali esigenze. Un forte cambiamento rispetto ai server “fisici” e virtuali.
  3. Con il cloud paghi le risorse solo per il tempo di effettivo utilizzo: nel caso del cloud infrastrutturale, ad esempio, non ci sono solitamente costi fissi e la tariffazione avviene in base alle risorse di calcolo allocate.
  4. La scalabilità è molto utile: una soluzione non-cloud può obbligare ad acquistare decine di server e a riempire il CED di macchine dedicate che rimangono poi inutilizzate.
  5. Se c’è un guasto… il cloud agevola la sicurezza dei dati: i cloud provider prevedono sistemi di back up e recupero dati; ciò significa che, in caso di guasto a una macchina, la replica verso quella di back up è istantanea.
  6. Cloud pubblico e privato non sono la stessa cosa. Il cloud pubblico è quello per cui tutti i dati degli utenti risiedono nei datacenter dei provider, ma l’utente non sa esattamente dove; nel cloud privato, invece, sia l’infrastruttura sia i dati sono di proprietà di chi utilizza il servizio.
  7. Il cloud è uno strumento efficace per affrontare il tema “Big Data”: in un contesto che ci lega sempre più al mobile, alla multimedialità e al social networking, l’integrazione tra cloud computing e big data sarà sempre più strategica.
  8. L’aggiornamento software e hardware non è più un problema: con il cloud computing aggiornamenti o manutenzioni diventano compito del provider.
  9. USA e UE hanno regolamenti differenti: alle aziende italiane conviene il cloud europeo; l’UE è del resto già impegnata nella regolamentazione di questi servizi.
  10. Esiste un vademecum sul cloud pubblicato dal Garante della Privacy: si intitola “Cloud Computing: proteggere i dati per non cadere dalla nuvola”. Per il Garante, chi decide di approcciare strategie cloud dovrebbe effettuare verifiche sull’affidabilità del fornitore, privilegiare i servizi che favoriscono la portabilità dei dati, assicurarsi la disponibilità dei dati in caso di necessità e verificare tempi e modi di conservazione dei documenti.

 

www.enter.it



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