Secondo autorevoli analisti di settore come IHS, il mercato italiano della videosorveglianza crescerà fino al 2017 con percentuali che si aggirano intorno all'8%. E - indovinate un po'? - mentre le apparecchiature analogiche tradizionali vivranno un pesante declino, in particolare le telecamere (un po' meno i DVR), le network cameras segneranno invece una curva ascendente, portando verso l'alto l'andamento dell'intero settore.
Valori ancora più netti a livello di mercato EMEA, dove per le tecnologie analogiche IHS prevede un calo del 3%, mentre per le soluzioni network video si attende una crescita del 22%.
E il driver è ancora una volta rappresentato dalle telecamere. IP, ovviamente.
Ma l'intrusione non è da meno: secondo MarketsandMarkets, il settore PID&PS (sistemi d'allarme, controllo accessi e protezioni perimetrali) nel quinquennio 2012-2017 vivrà un tasso di crescita annuale composto in salita del 7%.
E una volta tanto l'Italia, pur con le criticità congiunturali del caso, sembra abbastanza in linea con l'andamento globale. Secondo l'indagine Italian Security Leaders, realizzata dalla rivista a&s Italy in collaborazione con l'analista KF Economics, il segmento che nel 2011 ha mostrato le maggiori variazioni rispetto ad un 2010 da dimenticare risulta infatti essere proprio quello dell'antintrusione.
E quali sono le applicazioni killer? Tutte quelle che garantiscono l'ottimizzazione dei processi, la flessibilità e l'integrazione. In altre parole, la convergenza su IP.
Non a caso i brand più attenti stanno sviluppando delle piattaforme software che girano su IP e che consentono di gestire, su un'unica interfaccia, vari sottosistemi: intrusione, domotica, ma anche controllo accessi e time&attendance. Il tutto con la videosorveglianza come presenza costante.
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Vi convincerete!