Sotto l’albero del Natale 2012. Ricordate la notte di Natale di quando eravate bambini?
La vigilia si chiudevano gli occhi col cuore gonfio di speranza e ansia e la mattina del 25 dicembre - immancabilmente - arrivavano i regali. Era il segno che il mondo andava nella giusta direzione, che i buoni venivano premiati e i cattivi venivano puniti. Babbo Natale e i suoi regali erano un rituale che confermava l’invisibile giustizia di questo mondo.
Nel Natale 2012 sembra che tutto sia cambiato: alcuni bambini temono di svegliarsi con l’albero vuoto e la parola crisi aleggia anche nelle letterine a Babbo Natale.
Un segno dei tempi, si dirà, che neppure la minaccia della fine del mondo ha saputo offuscare.
E tuttavia la crisi che si insinua nei pensierini dei nostri figli non ha immobilizzato il settore italiano della sicurezza. Certo lo ha rallentato, soprattutto rispetto ad un 2011 di crescita, ma comunque sta tenendo con un microscopico +1%, che va salutato come miracoloso di questi tempi.
Inutile quindi attendersi grossi doni quest’anno sotto l’albero, ma utile - questo sì - provare ad addormentarci con la rinnovata speranza di avere un alleato grasso e barbuto che saprà, col tempo, riportare le cose nel loro ordine naturale.
Concediamoci questo regalo e forse il 2013 potremo scrivere un editoriale diverso.