venerdì, 29 marzo 2024

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Videosorveglianza in condominio, sì alle telecamere per controllare i parcheggi esterni

Sì alle telecamere fuori dal condominio per difendere il palazzo e i parcheggi, purché non venga ripresa tutta la strada e si evitino i palazzi circostanti e i negozi. Per le telecamere all'interno del condominio, invece, ci sono ancora dubbi da risolvere e sui quali si dovrà esprimere il Parlamento. Le nuove indicazioni vengono dall'ultimo provvedimento del Garante della privacy, con una sezione espressamente dedicata alla videoseroveglianza in condominio.

Telecamere sempre ammesse all'esterno per evitare furti e atti vandalici - Per prima cosa sono liberalizzare le videcamere e le riprese esterne per le quali non ci sono eccessive restrizioni, anche nel caso in cui si sia la conservazione delle immagini. Sì, dunque, all'installazione al di fuori degli edifici condominiali per proteggere persone e beni rispetto a possibili aggressioni, furti, rapine, danneggiamenti, atti di vandalismo. I sistemi di sorveglianza possono essere installati senza problemi all'esterno delle aree perimetrali del palazzo, di quelle adibite a parcheggi o a carico/scarico merci, e vicino agli accessi.

Attenzione all'angolo delle riprese - Videocamere sì, ma occorre comunque evitare l'effetto "grande fratello" per i passanti. Per questo devono essere limite le riprese alla sola area interessata. Per essere a noroma di legge, quindi, le videocamere, quindi, devono avere un angolo di visuale limitato all'area effettivamente da proteggere, evitando, per quanto possibile, la ripresa di luoghi circostanti e di particolari che non risultino rilevanti (vie, edifici, esercizi commerciali, istituzioni ecc.). Insomma chi si reca, ad esempio, in un qualunque edificio vicino ad uno "sorvegliato" deve poterlo fare senza ritrovarsi ripreso dalla telecamera anti vandalismo.

Più attenzioni all'interno del condominio - Sulle riprese nelle aree interne del palazzo, invece, il Garante non da soluzioni definitive. Nel provvedimento, infatti, ricorda che sono tuttora da risolvere alcuni problemi applicativi evidenziati nell'esperienza di questi ultimi anni, e dei quali si dovrà interessare il parlamento. Non è infatti chiaro se l'installazione di sistemi di videosorveglianza possa essere effettuata in base alla sola volontà dei comproprietari, o se debbano essere sentiti anche gli eventuali inquilini. Inoltre non è neppure chiaro quale sia il numero di voti necessario per la deliberazione condominiale in materia (se occorra cioè l'unanimità ovvero una determinata maggioranza). In attesa di risposte dal Parlamento, però, in tutti i casi in cui è stato trovato un accordo non è stata violata nessuna norma.

Fonte: Repubblica.it



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