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Osservatorio Politecnico di Milano, smart home tra luci e ombre

01/03/2024

L'Osservatorio Smart Home del Politecnico di Milano ha di recente rilasciato i dati sull’andamento del mercato della Smart Home in Italia. Tra i dati positivi rilevati dall'Ateneo vi è il protrarsi di una crescita che, fatta eccezione per l'anno del Covid, il 2020, prosegue da un decennio e che ha raggiunto un valore complessivo di 810 milioni di euro (non sono inclusi i sistemi cablati di domotica e le smart TV stand alone).

Tra i dati non positivi, si segnala il rallenamento di tale crescita, che si attestan a un +5% rispetto al 2022, un dato al di sopra della media europea. il mercato sembra frenare soprattutto a causa della riduzione degli incentivi che ha un poì bloccato le vendite di dispositivi legati all’efficientamento energetico delle abitazioni.

Creare una domanda "sana"

Può qualificarsi come immaturo un mercato che vive di incentivi. Sarebbe quindi importante tendere alla creazione di una domanda “sana”, dettata da reali esigenze - come lo è l’efficientamento energetico - piuttosto che attendere i prossimi benefit fiscali. Se di incentivi sarà necessario parlare, sarebbe bene che fossero costruiti sula base di una loro sostenibilità economica sul medio lungo periodo, piuttosto che a spot, come è finora accaduto.

Altri dati di interesse nel report del Polimi sono il fatto che la ricerca ha dato evidenza ad un profondo cambiamento in atto, con una sorta di dematerializzazione del mercato della smart home, dove l’hardware appare sempre più "ancillare" rispetto al software che propone servizi sempre più innovativi, basati sull’IA, che sfruttano gli smartphone come interfaccia utente e che capitalizzano i dati raccolti per fidelizzare i clienti e per creare valore aggiunto. Si tratta del "processo di servitizzazione" in atto, che pare aver accelerato il passo.

La sicurezza, il leader del mercato

I dati rilevati dal Polimi indicano che tra i settori merceologici che trainano il mercato della smart home, la sicurezza (24% del mercato) risulta in testa. Al secondo posto gli elettrodomestici smart (19%) e solo al terzo i sistemi di riscaldamento e climatizzazione smart (18%).

Colpisce tuttavia un dato che dovrebbe far riflettere, ovvero che ben il 17% dei consumatori associa il concetto di edificio smart all’efficientamento e al monitoraggio dei consumi, mentre addirittura un quarto della popolazione ritiene che sia proprio l’efficientamento energetico il servizio più interessante offerto da un edificio smart. Si tratta in entrambi i casi di dati in forte crescita dopo la crisi energetica e l’aumento del costo dell’energia, ma che segnano anche un passaggio epocale in atto e che, molto probabilmente, porterà ad una loro ulteriore crescita nei prossimi anni.

In tema di distribuzione, come rileva ancora Luca Baldin, Direttore della rivista Smart Building Italia, va sottolineato il progressivo calo dell’offerta on line rispetto ai canali tradizionali (che si attestano al 44% del totale). Va osservato anche: "un significativo ritorno del ruolo dell’installatore come problem solver, a cui le case madri prestano sempre più attenzione, con una probabile evoluzione verso la system integration, dal momento che la principale richiesta che pare provenire dagli utenti finali è quella di integrare i diversi dispositivi".

(Fonte testo e immagine: www.smartbuildingitalia.it)


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