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Security Trust: innovazione digitale contro gli eventi meteo estremi

05/06/2023

 

Alle tecnologie innovative spetta un ruolo determinante nella prevenzione e mitigazione dei rischi derivanti dalle minacce ambientali. A questo tema, che le inondazioni delle ultime settimane hanno portato nuovamente al centro dell’attenzione di media e istituzioni, è stato dedicato, lo scorso marzo, il convegno dal titolo “Terremoti, alluvioni, eventi meteo estremi: come proteggere le infrastrutture critiche con tecnologie sostenibili”, con la partecipazione del Capo Dipartimento della Protezione CivileFabrizio Curcio, esponenti delle principali aziende che nel nostro Paese gestiscono le infrastrutture critiche (Vodafone Italia, Gruppo Ferrovie dello Stato, Enel Group) e i vertici di AIPSA, Associazione italiana professionisti security aziendale, promotore dell’iniziativa, in collaborazione con Security Trust.


Fenomeni estremi in aumento

I dati parlano chiaro e sono tutt’altro che rassicuranti: tra il 2010 e il 2022 in Italia si sono verificati 1.318 eventi estremi, con un incremento del 27% nell’ultimo anno rispetto al 2021 (Osservatorio Città Clima 2022 di Legambiente). È sufficiente pensare ai recenti accadimenti per comprendere la gravità di questi fenomeni che, oltre a mettere a rischio l’incolumità stessa delle persone, causano danni alle infrastrutture e l’interruzione di servizi essenziali: in un mondo connesso e digitalizzato, dove non solo i mercati sono interconnessi ma anche le scuole, le strutture sanitarie, le strutture di sicurezza ecc., istituzioni ed aziende devono operare sinergicamente per attivare comportamenti preventivi e non solo difensivi.


Il ruolo delle tecnologie innovative 

È proprio in un contesto come quello che si è delineato negli ultimi anni che le tecnologie innovative sono in grado di offrire un importante contributo nell’organizzazione, gestione e interpretazione dei dati e delle comunicazioni tra infrastrutture critiche, allo scopo di mitigare i rischi di eventi estremi. I sistemi IoT, l’intelligenza artificiale e il machine learning possono contribuire allo sviluppo di piattaforme e soluzioni permanenti volte a minimizzare il danno, a condizione però che si intervenga sull’interconnessione tra le infrastrutture, per ridurne la vulnerabilità, già in fase di progettazione dei sistemi. L’interoperabilità tra infrastrutture risulta una strada obbligata, ma resa ancora oggi poco praticabile a causa della scarsa condivisione di dati da parte delle organizzazioni: ogni realtà utilizza formati e sistemi di raccolta e gestione del dato diversi, funzionale alla singola infrastruttura, ma non integrabile in un unico database standard. Su questa criticità si è riflettuto nel corso del convegno, durante il quale sono stati però portati anche esempi virtuosi di progetti in partenariato. Come per esempio il Progetto Rafael –presentato dall’ing. Mario Pasquino, CIO di Security Trust – fondato su un sistema che identifica i possibili rischi per le infrastrutture critiche primarie (reti elettriche, idriche, viarie e telefoniche) fornendo una stima dei possibili impatti sui servizi e delle conseguenze sulla popolazione.

 


maggiori informazioni su:
https://www.securitytrust.it/it/



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